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Truffa alla Regione: sequestrati 34 milioni di euro al Gruppo San Donato

La Guardia di Finanza di Milano ha disposto un sequestro pari a 34 milioni di euro alle strutture che fanno capo al Gruppo San Donato.

L’azione è il risultato di un’ indagine condotta dal pm Paolo Storari in collaborazione con l’aggiunto Maurizio Romanelli sui presunti rimborsi gonfiati ai danni della Regione per l’acquisto di protesi ortopediche e valvole cardiache. Il Gruppo, infatti, avrebbe ricevuto degli sconti in base ai volumi ordinati mentre alla Regione avrebbe presentato documentazione di rimborso che riportava il prezzo pieno.

Al Gruppo San Donato fanno capo l’ospedale San Raffaele, il Policlinico San Donato, l’Istituto Ortopedico Galeazzi, gli Istituti Ospedalieri Bresciani, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi, gli Istituti Clinici Zucchi, l’Istituto Clinico Villa Aprica e gli Istituti Clinici di Pavia e Vigevano.

A riprova di questa attività illegale ci sarebbero una serie di email che risalgono al periodo 2013 – 2018 nelle quali il direttore acquisti si rivolgeva, di volta in volta, ai primari di cardiologia piuttosto che di ortopedia per veicolare gli acquisti a seconda degli accordi presi con i produttori.

Il gruppo era già finito al centro di una vicenda simile che però aveva riguardato l’acquisto e il rimborso di farmaci. L’indagine, condotta dagli stessi magistrati di questo nuovo filone, aveva portato all’arresto di Massimo Stefanato, ai tempi rappresentante dell’ufficio acquisti del San Raffaele e al coinvolgimento di Mario Giacomo Cavallazzi, ex responsabile dei servizi di farmacia di diversi ospedali del Gruppo San Donato.
In quella occasione il Gruppo aveva dovuto restituire alla Regione 10 milioni di euro mentre altri 5,5 milioni erano stati recuperati da tre case farmaceutiche.

In occasione di questa indagine, però, il gruppo ha fatto sapere di negare ogni addebito di truffa e in un comunicato ha fatto sapere: “[…] Si tratta di fattispecie palesemente differenti e per le quali emerge esclusivamente un profilo di natura amministrativa per il quale pende già un ricorso al Tar Lombardia.
Nell’insieme si tratta di vicende risalenti nel tempo e riguardanti soggetti da tempo estranei al gruppo.
Il gruppo San Donato si batterà in ogni opportuna sede per l’accertamento della verità di cui non ha timore”.