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Salvini contestato a Milano: “Fuori dai quartieri”, protesta dei centri sociali contro il Carroccio. È bufera

Matteo Salvini contestato a Milano: il leader del Carroccio e Silvia Sardone, capolista della Lega, sono stati contestati dai centri sociali.

Matteo Salvini e la capolista della Lega Silvia Sardone si sono recati dalle parti della Bocciofila Martesana per presentare il proprio libro. O meglio: il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha un lavoro editoriale in uscita e la Sardone fa da moderatrice e risponde alle domande sul futuro del partito. In pieno fermento dunque i rappresentanti del Carroccio cercano di contare i consensi, ma l’approdo in periferia non è dei migliori.

Matteo Salvini criticato dai centri sociali (milano.cityrumors.it / ansafoto)

L’ex Ministro dell’Interno, infatti, è stato duramente contestato: gli esponenti dei centri sociali hanno manifestato tutto il proprio dissenso al grido di “Via i fascisti dai quartieri”. “Solo antifa” e tanti altri slogan hanno accompagnato il leader della Lega che sè visto ostacolare non poco in quello che sarebbe dovuto essere un crocevia elettorale.

Salvini nel mirino dei centri sociali: è polemica

La situazione incresciosa gli ha dato modo di affrontare diversi temi: il primo è che “certe realtà” – citando il leader leghista – sono ancora “intente a cercare di tappare la bocca a chi non la pensa come loro”. Salvini ha precisato che le stesse organizzazioni che avrebbero voluto impedire la presentazione del libro settimane fa hanno fatto ostracismo nei confronti di un’iniziativa a firma Lega nei quartieri e nelle periferie.

L’ex Ministro dell’Interno nel mirino dei centri sociali (ANSA)

Il leader del Carroccio rimarca: “La Lega continuerà a mettere la faccia ovunque, anche in queste realtà di quartiere che hanno bisogno di ulteriore risalto e considerazione. In barba a chi vuole solo creare scompiglio”. Insomma la faida è aperta: i quartieri di Milano “contro” Matteo Salvini.

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A far discutere sono state anche le parole del Generale Vannacci: “Nessuna Legge mi impone di dichiarare che sono antifascista”. La situazione si fa più complicata per il candidato in quota Lega in tutte le circoscrizioni alle Elezioni Europee. Ulteriore bagarre dopo le recenti dichiarazioni sui disabili, poi rettificate, ma non abbastanza per dimenticarne le ripercussioni.