La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex euro deputata di Forza Italia Lara Comi, per i compagni di partito Diego Sozzani e Nino Cainiello, per il patron della catena di supermercati Tigros Paolo Orrigoni e per altre 29 persone.
Sono tutti indagati nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri“che nasconde un sistema di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti.
Nell’inchiesta sono coinvolti, inoltre, l’ex direttore generale di Afol Giuseppe Zingale e l’attuale sindaco di Gallarate Andrea Cassani.
La richiesta è stata firmata dai pm Luigi Furno, Silvia Bonardi e Adriano Scudieri e dall’aggiunto Alessandra Dolci.
I reati contestati sono associazione per delinquere, turbativa d’asta, corruzione e truffa all’europarlamento.
Per quanto riguarda la Comi, in particolare, nel maggio del 2019 erano finiti sotto esame alcuni contratti di consulenza ottenuti da una società a lei riconducibile per un totale di 38mila euro e che sarebbero stati ottenuti tramite Cainiello che, per gli investigatori, era la mente dell’intero sistema corruttivo.
A questo si era poi aggiunta l’accusa di avere incassato una serie di rimborsi non dovuti durante il mandato a Bruxelles da parte di una terza persona, tra il 2014 e il 2015.
A novembre dello scorso anno la Comi era stata posta ai domiciliari con la seguente motivazione: “Nonostante la giovane età, Lara Comi ha mostrato nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti”.
Nel mese di dicembre, il provvedimento era stato revocato.