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Il rimpasto della Giunta regionale: spunta il nome di Letizia Moratti

Il rimpasto lungamente evocato da Matteo Salvini all’interno della Giunta regionale lombarda ha prodotto un primo nome. Si tratta di Letizia Moratti che prenderebbe le redini dell’assessorato alla sanità e welfare ora in capo a Giulio Gallera, da tempo sotto i riflettori per la gestione della pandemia in Regione e per le ultime dichiarazioni fatte sui ritardi della campagna vaccinale per il covid.

Letizia Moratti, manager prestata alla politica, nel corso degli anni è stata sindaco di Milano dal 2006 al 2011 e in precedenza Ministro dell’Istruzione dal 2001 al 2006. Tra i suoi incarichi manageriali figurano la presidenza della Rai dal 1994 al 1996 e quella attuale del gruppo Ubi Banca.

Moratti, di area politica riconducibile a Forza Italia come Gallera, aveva dato la sua disponibilità dietro garanzia di ampi margini di manovra e solidi poteri tanto che nel suo caso si ipotizza anche un ruolo nella vicepresidenza di Fontana.
Per Gallera, invece, si ipotizza una permanenza in Giunta in un assessorato di minor peso.

L’assessorato alla salute che passerebbe a Letizia Moratti, però, non sarebbe l’unico a essere toccato dai venti del cambiamento.
Come ha avuto modo di ribadire lo stesso Salvini, ci sono altri nomi in lizza, tutti provenienti da precedenti incarichi di governo. Pertanto circolano i nomi di Alessandra Locatelli, ex ministro alla Famiglia del governo gialloverde, Guido Guidesi, ex sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Gianmarco Centinaio, ex ministro delle Politiche agricole e Marco Bussetti, ex titolare dell’Istruzione.
Questo toto nomi potrebbe interessare gli attuali assessorati di Famiglia e Sport così come andare a rinnovare le fila dei sottosegretari.

Inoltre, la necessità di far fronte a una congiuntura economica difficile, potrebbe portare anche a una revisione di almeno altre due deleghe, quella di Alessandro Mattinzoli allo Sviluppo economico e di Melania Rizzoli al Lavoro, formazione e istruzione.
Rizzoli potrebbe passare all’assessorato alla Cultura al posto di Stefano Bruno Galli, che andrebbe a ricoprire un posto da sottosegretario alle Riforme.