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Rave party senza mascherine in una cava del lodigiano

Nella notte tra sabato e domenica appena trascorsi la cava Geroletta che si trova nel comune di Maleo, in provincia di Lodi, è stata teatro di un rave party di no mask che è arrivato a contare circa 700 persone.

Si tratta dello stesso comune che ha segnalato un focolaio covid di 10 persone di cui 2 contagiate con la variante delta.
Sembra che l’organizzazione della serata sia partita via social e che le prime persone siano arrivate in treno alla stazione di Lodi e Codogno per poi muovere a piedi verso la cava che negli anni ’90 era stata sequestrata per inquinamento da alluminio a causa di scarti di fonderia gettati illegalmente sul posto.
Sono stati rimossi i lucchetti e le recinzioni che delimitavano l’area e così si sono fatti strada anche i camion attrezzati con casse acustiche . A completare il quadro la distribuzione di alcol e, si ipotizza, anche di sostanze stupefacenti.

Proprio da Lodi è partito l’allarme che ha portato sul posto le forze dell’ordine tra Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e anche le Guardie Ecologiche, oltre al sindaco Dante Sguazzi a presidio della zona e nel tentativo di convincere i partecipanti al rave party ad andarsene.

Nelle intenzioni degli organizzatori, che sono già stati identificati, la festa sarebbe dovuta durare due giorni interi se non ché qualcuno tra i partecipanti è stato messo al corrente del focolaio presente nel comune e quindi già domenica circa 200 persone hanno iniziato a lasciare la cava. L’abbandono del sito è poi proseguito fino a liberarla del tutto nel primo pomeriggio di ieri, senza ulteriori resistenze e senza disordini, lasciando però 35 sacchi di rifiuti.

Rifiuti che saranno smaltiti dal Comune che però si rivarrà sugli organizzatori ai quali il procuratore Domenico Chiaro contesterà il reato di occupazione abusiva di terreni aggravata.

Si teme ora per un possibile aumento dei contagi in seguito a questo rave party contro ogni regola covid proprio ora che il quadro regionale e nazionale è tornato entro livelli gestibili e le nuove regole hanno permesso di rimuovere l’obbligo di mascherina all’aperto.