L’istituto comprende gli indirizzi classico, scientifico, linguistico, scienze umane ed economico sociale.
Al liceo Virgilio, come negli altri istituti che hanno accolto presidi di studenti – Einstein, Manzoni, Severi Correnti, Volta, Tito Livio, Vittorio Veneto, Parini, Berchet e Cremona-Zappa – l’iniziativa è partita da quindici ragazzi che, dopo essersi sottoposti a tampone rapido , si sono riappropriati di una delle aule per seguire, comunque, le lezioni a distanza.
In un loro comunicato si legge: “Vogliamo sottolineare i problemi che da sempre penalizzano la scuola […] e chiedere al nostro governo che tutti coloro che quotidianamente vivono l’ambiente scolastico siano considerati una priorità”.
I ragazzi del Virgilio hanno poi contestato le tante promesse di riapertura, prontamente disattese, che hanno obbligato però gli istituti a ogni tipo di sforzo sia organizzativo sia economico per arrivare pronti alla riapertura.
Hanno quindi ricordato che l’avvio delle lezioni previsto per settembre è slittato a più riprese; poi è arrivato lo stop per la seconda ondata epidemica con la promessa di riaprire a gennaio ma al 50%; alla fine si è imposta la sola didattica a distanza ma oltre che a oltranza.
Da qui le richieste, semplici e chiare, che i ragazzi del Virgilio e non solo, portano all’attenzione della Politica:
– Piani di rientro precisi e con una data certa;
– Rientro in sicurezza per studenti, docenti e personale scolastico;
– Coordinazione con i mezzi di trasporto perché molti si spostano in treno o autobus per arrivare a scuola.