La questione se riaprire o meno le piste da sci non tocca solo il nostro paese ma coinvolge anche quelli immediatamente confinanti come Francia, Svizzera e Austria.
Proprio da quest’ultima è arrivato il veto a un’eventuale decisione europea in materia di sci evocata da alcuni paesi tra cui il nostro.
Se ne è fatto portavoce il ministro delle Finanze Gernot Bluemel che ha evidenziato un altro aspetto comune del problema ovvero il danno economico che deriva dal tenere chiusi gli impianti nel periodo delle vacanze di Natale e Capodanno.
Ha quindi aggiunto che il settore, per il suo paese, vale 2,4 miliardi di euro e che se lo stop dovesse riguardare il mese di dicembre, l’Unione Europea dovrebbe rimborsare alle aziende del comparto almeno l’80% del guadagno perduto.
Il dibattito sul tema aveva animato da noi anche il confronto tra Stato e Regioni. In serata il premier Conte si è poi espresso contro la riapertura degli impianti per non vanificare gli sforzi fatti fino a ora per rallentare la diffusione dei contagi.
“Non è possibile consentire vacanze sulla neve, non possiamo permettercelo” ha detto in occasione di una trasmissione televisiva.