Il senatore di Italia Viva, Tommaso Cerno, eletto a Milano con il Partito Democratico ha accusato il suo vecchio partito durante la trasmissione radiofonica “Un giorno da Pecora”. “Mi hanno chiesto il pizzo. Anche la segretaria di Milano ha detto che se andavo con i 5 Stelle non capivo niente. Questa che faceva la portaborse della Toia e fa il segretario di Milano”.
Accuse a cui la segretaria, Silvia Roggiani, ha risposto attraverso una diretta Facebook ieri pomeriggio annunciando querela. Secondo quanto evidenziato, infatti, la somma richiesta a Cerno è la quota contributo dopo l’elezione del 2018, avvenuta anche grazie alla campagna elettorale del Pd a Milano.
“È davvero grave che il senatore Cerno, paracadutato nel collegio più sicuro di Milano – e dunque eletto grazie agli sforzi organizzativi e anche economici del Pd che lo ha sostenuto – si permetta ora di calunniarci, usando le parole legate al mondo mafioso, come pizzo e ricatto. Lo sa il senatore Cerno quante persone sono morte per mano della mafia? Come parlamentare della Repubblica, conosce il peso della parola che usa? Per quanto riguarda le parole usate nei miei riguardi, ci tengo a dirgli che il fatto di lavorare dall’età di 19 anni non è per me motivo di imbarazzo, ma anzi di orgoglio. Tommaso Cerno chieda scusa, non a me, ma non a tutta la comunità del Pd Milano Metropolitana che, anche grazie a tutti i contributi degli eletti, in questi anni è scesa in piazza, ha volantinato nelle strade e si impegna ogni giorno per la collettività”, la risposta della Roggiani.