Nella premessa al testo, si legge che l’incidenza del virus sui bambini rappresenta solo l’8,5% dei casi complessivi segnalati a livello globale con una percentuale di decessi molto bassa.
Per paradossale che sembri, il mancato accesso all’istruzione e alla socialità ha impatti più seri sulla salute dei bambini di quanti non ne abbia il virus.
La ripresa della scuola è quindi fortemente incoraggiata purché tenga presente e applichi alcune semplici regole:
– Aumentare la capacità di effettuare test e tracciamento degli eventuali contagi;
– Rispettare il distanziamento di almeno un metro in tutti i locali della scuola, dalle aule ai corridoi, ricordando, al contempo, l’importanza di una frequente igiene delle mani;
– Utilizzare in modo corretto – ovvero coprendo naso e bocca – le mascherine.
Per i bambini sotto i 5 anni, l’uso non è obbligatorio; per quelli nella fascia di età tra 6 e 11 anni occorre, invece, valutare il rischio e la potenzialità del contagio nel luogo che si va a frequentare.
Da ultimo, per i bambini dai 12 anni in su, le linee guida da seguire sono quelle degli adulti;
– Aerare, di frequente, gli ambienti chiusi e ispezionare regolarmente i sistemi di ventilazione artificiale con particolare attenzione alla pulizia dei filtri;
– Incentivare il monitorare dello stato di salute dei più piccoli a casa ed evitare di farli uscire in caso di febbre.