Lo scorso mese di giugno, la difesa di Alberto Stasi, nella persona dell’avvocato Laura Panciroli aveva presentato una richiesta di revisione del processo alla luce di elementi nuovi che, a suo dire avrebbero portato alla scarcerazione del suo assistito.
La Corte di Appello di Brescia, ha rigettato la richiesta. Nelle motivazioni delle sentenza si può leggere: “Gli elementi fattuali che si vorrebbero provare con le prove nuove non sono stati comunque ritenuti idonei a dimostrare, ove eventualmente accertati, che il condannato, attraverso il riesame di tutte le prove, debba essere prosciolto, permanendo la valenza indiziaria di altri numerosi e gravi elementi non toccati dalla prove nuove”.
Stasi era stato condannato a 16 anni di reclusione – che sta scontando nel carcere di Bollate – per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi avvenuto in casa della ragazza a Garlasco il 13 agosto del 2007.
Le indagini si sono concentrate fin da subito sul ragazzo che si trovava con lei al momento dell’omicidio.
Questa è la seconda istanza di revisione del processo presentata dalla difesa di Stasi e giudicata inammissibile, dopo quella del 2017. C’era poi stato un ricorso straordinario in Cassazione che aveva avuto lo stesso esito negativo.
A margine di questo ulteriore pronunciamento Rita Preda, la mamma di Chiara, ha commentato : “Ora speriamo che sia finita davvero”.
“Come famiglia eravamo più scocciati delle altre volte per questo continuo insistere – ha aggiunto – Ma siamo sempre stati tranquilli perché sappiamo che è stato fatto di tutto per accertare la verità”.