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Minacce social a Salvini nel 2016: trovato l’accordo

Il processo che vedeva imputato l’antagonista Valerio Ferrandi per le minacce rivolte a Matteo Salvini sui social nel 2016 si è concluso con il ritiro della querela a suo carico. Le parti, infatti, hanno raggiunto un accordo per una donazione a favore dell’ospedale Buzzi.

Ferrandi, figlio dell’ex esponente di Prima Linea Mario, dovrà comunque corrispondere le spese processuali.
Nel 2016, l’uomo aveva scritto sul profilo del leader della Lega: “Salvini, in nome della bellezza e dell’intelligenza. Fai un gesto nobile. Sparati in bocca”.

Nel corso dell’udienza dello scorso 30 ottobre Ferrandi si era difeso dicendo di non avere intenzione di passare dalle minacce a parole ai fatti mentre Salvini aveva dichiarato: “Se ci sono minacce fisiche a me o alla mia famiglia non transigo. Se uno poi chiede scusa o dà qualcosa in beneficenza va bene, ma se non ci sono le scuse vado avanti”.
L’accusa aveva quindi chiesto un risarcimento di 20mila euro.
Sempre in quella occasione Ferrandi aveva regalato a Salvini una copia di “M. Il figlio del secolo” di Antonio Scurati, primo di una trilogia di romanzi che racconta l’ascesa di Mussolini.