A Milano si parla ancora di riaprire i Navigli. L’idea riguardo ai canali c’è da qualche anno, ma recentemente è tornata attuale.
Milano cambia canale, o forse no. Da qualche settimana, infatti, si è tornato a parlare della possibilità di riaprire i Navigli. Proprio quelli chiusi nel 1929 dopo secoli di storia e trattative. I Navigli – è bene sottolinearlo – sono dei canali irrigui e navigabili che mettono in comunicazione il Lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino.
Aprono così al capoluogo lombardo le vie d’acqua della Svizzera e dell’Europa nordoccidentale. Così come quella del Po dalla parte del Mare Adriatico. 150 chilometri di navigazione ancora disponibile compresa la tratta che va da Colico a Venezia. L’idea c’era da prima della pandemia, poi il Covid ha messo nuovamente tutto in stand-by.
Navigli, la (possibile) riapertura divide la Giunta
Il progetto, però, rischia di restarci seriamente in stallo. Problemi non ne creano i propositi e neppure le velleità, ma i risparmi. Sala ha già gelato il Consiglio Comunale: “Sarebbe un bellissimo progetto – ha detto – ma servono i soldi”. Una situazione che si ripete. L’architettura a Milano è un tasto dolente: si vuol fare, ma spesso mancano i mezzi. Le menti sarebbero pronte, ma un lavoro non si ferma soltanto alle idee.
Per questo servono i partner: l’Europa, dal canto suo, finanzierebbe anche il progetto in cambio di una degna pubblicità. Soltanto che, per 450 milioni, vorrebbe aver assicurata anche la navigabilità. Il Sindaco è stato chiaro: “Per il momento non se ne fa niente”. L’idea è destinata a rimanere nel limbo, ma ultimamente se ne parla con più insistenza. A protendere verso il sì è Roberto Biscardini, Consigliere Comunale e parlamentare socialista. L’uomo aveva già nel 2018 presentato un piano di riapertura. Anche in quel caso si è dovuto arrendere all’evidenza.
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Il precedente di 6 anni fa
Successivamente ha fatto sì che la possibilità di un nuovo colloquio maturasse, fin quando non si è giunti fino ad oggi, con tanto di cartina e progetto a lungo termine per l’eventuale inserimento di pompe di calore sommate alla realizzazione di nuove aree pedonali. “Un’opportunità irripetibile per Milano”, ha detto, ma Sala per ora prende tempo. Non è una priorità, ma resta un possibile punto d’incontro. Non è detto che prima o poi questo (nuovo) sodalizio, tra Milano e il suo passato, non avvenga.