Milano, annunciato sciopero dei trasporti: le sole fasce garantite

Venerdì 29 settembre arriva a Milano un nuovo sciopero dei trasporti pubblici: ecco le fasce garantite per metro, bus e tram

Venerdì nero dei trasporti in arrivo a Milano, dove il prossimo 29 settembre ci sarà uno sciopero nazionale di 24 ore da parte dei lavoratori dell’Azienda trasporti milanesi (Atm). Rischiano dunque di fermarsi metropolitane, autobus e tram del capoluogo.

Sciopero dei trasporti a Milano
Sciopero dei trasporti a Milano, gli orari di metro, bus e tram (milanocityrumors.it) -ansa.it

L’agitazione, come riportato dalla stessa azienda che gestisce il Tpl sotto la Madonnina, è stata indetta dal sindacato Usb lavoro privato. L’ultima agitazione in città, quella di lunedì 18 settembre, aveva creato grossi problemi ai pendolari dopo le 18, con la chiusura della metropolitana verde e le corse ridotte di M1 e dei mezzi di superficie. Di seguito, scopriamo gli orari garantiti nella giornata di venerdì 29 settembre.

Sciopero Atm a Milano: gli orari e le fasce garantite

Venerdì 29 settembre a Milano e nel resto d’Italia va in scena uno sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico. Si prospetta dunque un venerdì difficile per i passeggeri.

Sciopero trasporti a Milano orari
Milano, sciopero trasporti: ecco le fasce orarie garantite (milanocityrumors.it) -ansa.it

Lo sciopero “del personale viaggiante e di esercizio delle linee di superficie e metropolitane sarà possibile dalle 8,45 alle 15,00 e dalle 18,00 al termine del servizio”, ha segnalato l’azienda di Foro Bonaparte. Quindi a Milano metropolitane, bus e tram saranno garantiti soltanto da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18: nel resto della giornata il rischio caos è concreto, con ritardi e cancellazioni.

Prevista, quindi, una doppia fascia di garanzia: i mezzi saranno garantiti da inizio servizio fino alle 8.45 e tra le 15 e le 18. Nel resto della giornata, invece, le metro potrebbero fermarsi o essere chiuse, come accaduto soltanto il 19 settembre scorso, ultima giornata di sciopero.

L’agitazione è stata indetta per il rispetto del “libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali” , per chiedere il “superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti” e il “salario minimo per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato”.

Focus anche sulla “sicurezza dei lavoratori e del servizio” attraverso “l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro”. Fari puntati inoltre sulla “necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti”.

Usb lavoro privato chiede anche “il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina”, che permetterebbero “maggiori investimenti per tutti i servizi pubblici essenziali” e “una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria”.

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