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Mattarella a Pavia per inaugurare l’anno accademico

Dopo l’inaugurazione del Super Salone negli spazi di Rho fiera, la giornata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è proseguita a Pavia per un’altra inaugurazione, quella dell’anno accademico che ha coinciso con le celebrazioni dei 660 anni dell’ateneo.

Il suo intervento è stato l’occasione per toccare diversi temi di stringente attualità.
Il primo, vista la sede che lo ospitava, ha riguardato il ritardo culturale italiano rispetto agli altri paesi europei per quanto riguarda il numero dei laureati: “Questo è uno dei doveri dell’oggi – ha sottolineato – , ampliare la base di coloro che partecipano alla conoscenza, di renderla completa, senza esclusioni. Questa esigenza va sottolineata oggi con maggior convinzione, dopo quello che abbiamo attraversato con la pandemia e i debiti che abbiamo con la scienza e della ricerca”. 

Poco dopo il discorso di Mattarella si è spostato sui vaccini, nei giorni in cui la Politica ragiona sull’obbligatorietà per altre categorie di cittadini: “Questo – ha ammonito Mattarella – è lo strumento che, in grande velocità, la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus, e sta consentendo di superarne le conseguenze non soltanto sulla salute, ma anche economiche e sociali”.

“Questo – ha aggiunto – richiama nel nostro Paese, come in tutti, al senso di responsabilità comune, che ciascuno deve avvertire. Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione, perché quell’invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui”.

“Chi pretende di non vaccinarsi – ha quindi concluso – , con l’eccezione di chi non può farlo per salute, e di svolgere una vita normale frequentando luoghi di lavoro o svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà, a rinunciare alla propria possibilità di recuperare in pieno luoghi e modi e tempi di vita”.

Sempre legato all’attualità, Mattarella si è soffermato anche sui recenti attacchi a medici e giornalisti da parte di quanti contestano la vaccinazione e il green pass: “Non posso non dire una parola sulla violenza e le minacce che affiorano in questo periodo, contro medici, scienziati e giornalisti e persone delle istituzioni, fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza, anche sanzionando con doveroso rigore”.

Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche il Ministro dell’Università Maria Cristina Messa che ha commentato: “Dobbiamo riprenderci i luoghi, i tempi e i modi propri della nostra vita e della vita universitaria. Occorre ricominciare a frequentare e vivere le biblioteche, le aule, i laboratori, gli spazi comuni, le mense e le residenze”.

“Sarebbe davvero curioso- ha aggiunto – , se non imbarazzante, che tutto questo venisse rallentato o addirittura ostacolato e che proprio nelle comunità universitarie trovassero accoglienza e credito fake news o teorie negazioniste sui vaccini o sulla gestione delle fasi emergenziali e post emergenziali”.