La Procura di Milano ha richiesto ulteriore documentazione all’Unità di informazione di Bankitalia in merito ad alcuni conti correnti.
L’inchiesta è quella sui presunti fondi neri che sarebbero finiti al Carroccio per tramite delle attività di Francesco Barachetti già indagato per peculato nell’ambito dell’inchiesta sul capannone acquistato dalla Lombardia Film Commission.
Sulla vicenda sono in corso accertamenti anche da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza.
L’attenzione degli inquirenti si concentra dunque sulle persone, titolari di società di vario tipo, che hanno avuto contatti con il partito almeno negli ultimi due anni.
Barachetti, imprenditore bergamasco, è al centro dell’indagine perché avrebbe ricevuto circa due milioni di euro attraverso società con una operatività giudicata “non coerente” con l’attività effettivamente svolta.
A lui sarebbe finita anche una quota, stabilita in 390.000 euro, dei soldi versati per l’acquisto del capannone di Cormano. Barachetti, in particolare, avrebbe impiegato circa 45mila euro per acquistare “rubli russi” utilizzati poi in un’operazione immobiliare a San Pietroburgo.
Per quanto riguarda poi lo stato delle indagini:
– nei giorni scorsi è stato ascoltato Michele Scillieri, uno dei tre commercialisti finiti agli arresti domiciliari. Gli inquirenti hanno ritenuto di aver acquisito elementi utili alle indagini;
– nella giornata del 29 settembre si terranno le udienze al Riesame per Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, gli altri due commercialisti finiti ai domiciliari e che hanno richiesto la revoca di questo provvedimento;
– sempre gli inquirenti, Eugenio Fusco e Stefano Civardi, procederanno nei primi giorni di ottobre a un nuovo interrogatorio di Luca Sostegni, considerato ideatore e prestanome della compravendita alla Lombardia Film;
– non è escluso un incontro con i magistrati di Genova che indagano per il riciclaggio di quei 49 milioni di euro che si presume fossero destinati al Carroccio.