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Liliana Segre al Senato: tutti in piedi per un caloroso applauso

Liliana Segre, nominata lo scorso gennaio senatrice a vita, approda per la prima volta al Senato. Alla prima seduta post-elettorale i senatori, tutti in piedi, le hanno dedicato un lungo applauso.

La Segre si è alzata anche lei, ringraziando con gesti del capo, finché dopo qualche minuto Napolitano non ha interrotto l’acclamazione riprendendo a condurre la seduta. L’unico che non si è alzato in piedi è stato il leghista Roberto Calderoli. Quest’ultimo, però, ha spiegato di essere rimasto seduto soltanto perché contrario all’istituto dei senatori a vita, ma ha aggiunto di non aver mancato di essere andato a presentarsi alla sua nuova collega e di averle manifestato la sua stima.

La nuova senatrice ha 87 anni ed è una delle poche sopravvissute alla Shoah. Ha abbandonato la scuola elementare nel settembre 1938 a causa delle leggi razziali istituite in quell’anno dal fascismo. Dopo un tentativo di fuga in Svizzera col padre e due cugini, fu arrestata e, nel 1944, quando aveva 14 anni, deportata a Birkenau-Auschwitz col padre. L’arrivo nel campo di concentramento coincise con l’ultimo momento in cui vide il genitore: furono infatti separati e lei destinata alla sezione femminile. Pochi mesi dopo, il padre morì. Trasferita in tutta fretta nel 1945 nel campo di Malchow, venne liberata il 1 maggio.

Dopo molti anni di silenzio decise di iniziare a raccontare la sua storia personale con lo scopo di divulgare il più possibile l’orrore vissuto nei campi di concentramento. Vive a Milano e presiede il Comitato per le “Pietre d’Inciampo”.