Una vera istituzione a Milano tra vini pregiati e atmosfera rilassante. E’ l’enoteca N’ombra de Vin che dal 1973 non delude il popolo degli amanti dell’aperitivi. Ecco il suo segreto
E’ tra le enoteche più note di Milano: N’ombra de Vin è sinonimo di qualità e garanzia per gli amanti dell’aperitivo e per gli estimatori del vino da più di 50 anni quando, nel lontano ’73 Giacomo Corà ebbe l’idea di aprire bottega.
Uno dei luoghi dove fare una capatina è d’obbligo a Milano. L’enoteca negli anni si è modernizzata, per così dire, da quando al proprietario è succeduto Cristiano Corà, figlio di Giacomo. N’ombra de Vin si trova in via San Marco, adiacente la storica Basilica di San Marco. Il segreto del successo della famigerata enoteca? La spontaneità. Ma non solo.
La storia di N’ombra de Vin
“Qui niente è costruito a tavolino e la gente lo percepisce”. Queste le prime parole di Cristiano Corà, dal 2007 proprietario della storica N’ombra de Vin a Milano. Intervistato da CiboToday, Cristiano racconta la nascita dell’enoteca: “Mio padre, che in realtà si occupava di finanza, vide questo incredibile locale dalla posizione strategica. Era un refettorio cinquecentesco di frati agostiniani, anche citato dal Manzoni nei Promessi Sposi. Qui passarono le truppe di Napoleone e il musicista Mozart”.
Nel tempo il locale si è trasformato in un deposito fino a quando Giacomo Corà non lo ha acquistato per farne un’enoteca: “Ai tempi non c’erano tanti luoghi dove comprare il vino, mio padre colse l’opportunità e diede in gestione N’ombra de Vin al sommelier Marini”. Il nome riprende le origini venete della famiglia Corà. Come spiega il gestore: “L’ombra, in dialetto veneziano, è il bicchiere di vino e si chiama così in queste zone per un’antica tradizione. Un tempo in Piazza San Marco c’era un famoso venditore ambulante che serviva vino da un carretto. Per tenerlo al riparo dal sole, seguiva l’ombra del Campanile e da qui il nome per identificare il bicchiere di vino”.
La trasformazione negli anni dell’enoteca
L’enoteca che dal 2007 è anche bistrot per volere di Cristiano Corà che ne ha preso le redini della gestione familiare, diventa punto d’incontro fisso per i milanesi. Le migliorie apportate a N’ombra de Vin trasformano, dunque, l’enoteca in qualcosa in più. Come racconta a CiboToday il gestore:
“N’ombra de Vin è diventato così un locale per l’aperitivo, a cui si è aggiunta la possibilità di cenare con il bistrot che prima non c’era”. Un cambiamento che però non ha trasformato l’anima del locale, che evolve, si modifica ma senza rinnegare il passato. Oltre alla grande sala sotterranea Cristiano ha aggiunto anche il bancone all’ingresso ma non solo, all’esterno dell’enoteca wine bar è riuscito anche fare allargare il marciapiede per dare spazio ai tavolini.
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Il vino e la cucina
La famigerata enoteca vanta una delle bottigliere più grandi e fornite di tutto il capoluogo Lombardo. La spiegazione sul menu di Cristiano Corà a CiboToday è entusiasmante: “Abbiamo più di 3000 etichette. Tantissima Francia, con bottiglie da Champagne, Borgogna, Bordeaux. Ovviamente, facciamo il giro di tutta Italia, con etichette ricercate, vecchie annate, ma anche bottiglie alla portata di tutti”.
Ma non solo beverage, da N’ombra de Vin anche un’eccellente parte gastronomica: “Abbiamo il riso al salto (19 €), i tortelli di erbette con burro e parmigiano (18 €), il roast beef con salsa tonnata (22 €), la tartare di Fassona (21 €)”. Infine, l’enoteca dispone anche di una ricca salumeria al suo interno dove è possibile gustare:
“Prosciutti di Parma, salami, mortadella di Palmieri, pancetta e coppa piacentina Monte Penice, porchetta di Pernigotti, oltre a una selezione di affettati dall’estero”. Il tutto accompagnato dalla musica che, in alcuni giorni è presente dal vivo con band e orchestrine jazz. Il successo di N’ombra de Vin è la semplicità. Cristiano Corà conclude svelando: “Siamo sempre stati genuini, veri, non artefatti. Nessuna cosa è costruita a tavolino, Il pubblico ci premia da oltre 50 anni”.