Latte e allevamenti: un accordo a tutela del settore

Nella giornata di oggi è stato firmato un protocollo di intesa tra le parti della filiera del latte lombardo per salvaguardare il prodotto e gli allevatori.

La Lombardia ne produce infatti il 45% del totale nazionale e conta, su tutto il territorio, 4.768 allevamenti distribuiti tra Bergamo con 685, Brescia 1.347, Como 122, Cremona 683, Lecco 80, Lodi 255, Mantova 847, Milano 255, Monza e Brianza 28, Pavia 88, Sondrio 303 e Varese 75.

A questo proposito l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi ha osservato: “Una buona notizia. L’accordo firmato da tutti gli attori certifica come sia necessario ragionare di filiera per valorizzare il lavoro e i prodotti italiani sul mercato”.
“Ora – ha aggiunto – la strada è quella della valorizzazione effettiva del latte italiano, sia per il consumo diretto che per la trasformazione, puntando sulla qualità e sulla sicurezza alimentare del nostro latte”.

L’accordo si è reso necessario alla luce degli aumenti del costo delle materie prime che hanno reso ancora più inadeguato il prezzo fissato dalle quote latte. Un latte che concorre alla produzione di importati prodotti a marchio Dop che prendono le vie dell’export e che generano un giro di affari che vale oltre 16 miliardi di euro.

“Il premio di emergenza per le stalle – ha spiegato ancora Rolfi – è un passo importante, ma non basta nel lungo periodo. A livello strutturale la Lombardia sta lavorando in sede tecnica con l’obiettivo di definire gli indici del costo di produzione del latte lombardo, vale a dire una soglia sotto la quale non si potrà scendere nella remunerazione del latte, anche alla luce della direttiva sulle pratiche sleali, nelle compravendite agroalimentari grazie alla quale non potrà più esserci un prodotto agricolo pagato meno del suo costo”.
“È un lavoro – ha concluso – che termineremo entro fine anno e potrà essere anche un riferimento nazionale”.

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