Dal 29 al 31 maggio al Teatro Out Off va in scena in prima nazionale La Signorina Julie di August Strindberg per la regia di Fabio Sonzogni.
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La signorina Julie è l’opera più celebrata e perfetta di quel breve periodo (1886-1888), in cui August Strindberg si avvicinò al naturalismo teatrale. Il racconto si apre con il ricordo della decapitazione di San Giovanni, ordinata dalla vendicativa Erodiate e ottenuta da sua figlia Salomè in una notte di mezza estate. Quella notte tre giovani, Julie, Jean e Kristin, cercano e trovano il loro destino.
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La signorina Julie danza con servi e contadini alterando e confondendo i piani e le identità . E’ un rito dionisiaco che precede il sacrificio. Anche Jean viene coinvolto nella danza fino a che i due, contessina e servo, faranno l’amore. Nel racconto di questo rito profano, con la struttura propria della tragedia greca, la parte del Coro è affidata a Kristin, la cuoca credente, che assiste alla vicenda con la partecipazione propria del comune sentire, pronta a suturare ferite e ripulire tracce di sangue. Julie, con la lama in mano prima di suicidarsi, esclamerà : E adesso è mia madre che si vendica attraverso di me.
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