Simone Inzaghi proseguirà con l’Inter. L’incontro con la nuova proprietà di due giorni fa sembrerebbe aver dato le giuste sicurezze.
Detto, fatto. Oaktree aveva intenzione di incontrare Inzaghi prima di ripartire e così è stato: martedì scorso il tecnico nerazzurro ha avuto un avvicendamento con i vertici della nuova società. L’impressione è stata positiva fin da subito. L’allenatore nerazzurro ha apprezzato l’idea di sentirsi al centro del progetto: non poteva essere altrimenti.
Uno Scudetto conquistato e prima ancora 5 trofei, nell’arco della proprietà Zhang, sono un buon biglietto da visita. Il nuovo corso americano partirà non appena l’ex proprietario dell’Inter avrà ratificato ogni atto di cessione. L’ultimo CdA serve proprio a questo. Subito dopo si ripartirà da quanto affermato in questi giorni.
Continuità è la parola d’ordine, ma con parsimonia e consapevolezza. Se c’è da accontentare qualcuno, però, quello è proprio il tecnico nerazzurro. Dirgli che sarà un’annata di transizione, dopo uno Scudetto conquistato, non è fattibile: stringere i denti, tuttavia, non è da escludere. Una sorta di piccolo e obbligato ridimensionamento, rispetto al recente passato, dovuto al trambusto societario di questi giorni.
I nerazzurri saranno ancora vincenti, ma ci vorrà del tempo per assestare automatismi che fino a qualche mese fa sembravano scontati. Niente sconti, invece, per quanto concerne il contratto di Inzaghi. All’inizio dell’era Zhang prendeva 3,6 milioni a stagione. Adesso, dopo anni di soddisfazioni e risultati, è arrivato a prendere 6,5 milioni per due anni.
Questi gli accordi e saranno rispettati: l’allenatore nerazzurro è piaciuto sotto molti aspetti. Non ultimo quello della diplomazia e delle capacità. In un momento di rifondazione, come quello che sta passando l’Internazionale, sono fondamentali. Quindi, avanti con lui. Più altri tre rinforzi, almeno: uno per reparto.
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I soci di Oaktree comunque confidano nel lavoro del mister. Qualche cessione ci sarà, ma senza snaturare il progetto. Conta vincere, ma ancor più mantenere gli equilibri raggiunti. Non cadere, insomma, nella trappola che ha visto svalutare il Napoli l’anno appena trascorso: da Campione d’Italia ad esclusa eccellente dalle coppe europee. Non accadeva da 14 anni. L’Inter non deve ripetere il cammino partenopeo. Si lavora, dunque, a uno sviluppo in progressione la cui base è proprio il tecnico di Piacenza.