La Procura di Milano, che sta conducendo un’indagine per disastro colposo all’indomani dell’incendio che ha avvolto la Torre dei Moro in via Antonini, ha disposto il sequestro dello stabile.
Il sopralluogo dei Vigili del Fuoco ha infatti evidenziato un pericolo crolli di parti dell’edificio in seguito ai gravi danni strutturali che si sono prodotti.
Nel frattempo proseguono le indagini coordinate dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella con l’analisi di tutti i documenti acquisiti finora sulle falle nella sicurezza, soprattutto per quanto riguarda materiali utilizzati per il rivestimento poi risultati infiammabili.
Sulle origini del rogo l’ultima ipotesi in campo aveva riguardato il così detto “effetto lente”. Rimanendo sull’ipotesi che le fiamme siano partite dal 15mo piano, si ipotizza che un oggetto, forse una bottiglia di vetro, per effetto del riflesso del sole abbia innescato la combustione di un altro oggetto, verosimilmente un rifiuto, da cui sarebbe partito l’incendio.
La propagazione incontrollata sarebbe poi stata favorita dal rivestimento esterno.
Il bilancio finale parla di 14 appartamenti interamente distrutti sui 58 che componevano l’edificio, di una 20na danneggiati e altrettanti rimasti ancora in buone condizioni ma inaccessibili.
Nel frattempo dopo un nuovo incontro con il Sindaco le famiglie che hanno perso la casa sono ricevute a piccoli gruppi dall’assessore all’urbanistica Maran che ha spiegato: “Oggi stanno in hotel ma prevediamo che la torre necessiti di anni, per cui probabilmente avranno bisogno di una casa per tre o quattro anni e la soluzione non deve essere la prima che capita”.
Maran ha anche sottolineato come le indagini della Procura sull’incendio serviranno a capire se le norme in essere per gli edifici simili alla Torre dei Moro, costruita nel 2011, sono ancora valide o necessitano di una profonda revisione.