Il governatore Fontana indagato nell’ambito della fornitura di camici alla Regione

“Il fascicolo sulla fornitura dei camici viene aperto sulla base di una segnalazione di operazioni sospette trasmesso alla procura di Milano dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza”: lo ha dichiarato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli in riferimento ad una segnalazione dell’Unione Fiduciaria circa un bonifico di 250.000 euro da parte di Attilio Fontana in favore della Dama spa, la società del cognato (e della quale la moglie detiene il 10%) e che aveva effettuato la donazione dei camici a Regione Lombardia. Il bonifico era poi stato bloccato.
Romanelli ha precisato che il governatore lombardo è indagato solo per frode in pubblica fornitura.

“Da pochi minuti ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa”. E’ stata questa la reazione di Fontana, postata su Facebook. “Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità”, ha aggiunto Fontana.

Da quanto riporta il Corriere della Sera, Fontana aveva incaricato la milanese Unione Fiduciaria il 19 maggio di effettuare il bonifico, ma questa fermò il pagamento perché, in base alle norme antiriciclaggio, non era presente una causale idonea al bonifico, disposto inoltre da un soggetto politicamente ‘sensibile’ come il governatore della Lombardia. Da qui partì la segnalazione alla Banca d’Italia che a sua volta dispose i controlli della Guardia di Finanza e allertò la Procura.

“Attilio Fontana “indagato” perché un’azienda ha regalato migliaia di camici ai medici lombardi. Ma vi pare normale? La Lombardia, le sue istituzioni, i suoi medici, le sue aziende e i suoi morti meritano rispetto. Malagiustizia a senso unico e “alla Palamara”, non se ne può più”. Questo il commento di Matteo Salvini su Twitter.

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