Niente domiciliari per Roberto Formigoni. Lo ha deciso il sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna, respingendo la richiesta di sospensione dell’ordine di carcerazione arrivato venerdì scorso ai danni dell’ex presidente della Regione Lombardia dopo la condanna in via definitiva a 5 anni e 10 mesi al termine del processo Maugeri-San Raffaele. Contestualmente è stato trasmesso il provvedimento di rigetto dell’istanza alla Corte d’appello per far sì che si esprima sulla richiesta avanzata dai legali di Formigoni.
L’ex presidente regionale è in carcere a Bollate da venerdì scorso, quando si è consegnato a seguito dell’emissione della sentenza e dell’effetto della “spazzacorrotti”, a causa della quale per lui si sono aperte le porte del carcere stesso. Starà ora alla Corte d’Appello decidere in merito. Nei giorni scorsi attestati di solidarietà sono arrivati da diversi esponenti della maggioranza di cui Formigoni ha fatto parte negli anni dei suoi mandati.