Si torna a parlare delle case di riposo di Milano. Questa volta si tratta di un focolaio di contagi che ha coinvolto ventuno anziani e un operatore sanitario della Rsa Quarenghi che si trova nel quartiere Bonola, periferia Nord Ovest di Milano. Per la città si tratta del primo episodio di contagi su persone anziane nella fase di post emergenza da coronavirus.
Sono state immediatamente applicate le rigide regole imposte dalla Regione già il giugno scorso.
La struttura dispone di 140 posti di cui, al momento, ne risultano occupati 123.
Uno degli ospiti, ha fatto sapere la cooperativa Coopselios che gestisce la struttura, ha manifestato sintomi riconducibili al coronavirus e, per questo, è stato trasferito in ospedale per essere sottoposto al tampone che poi ha dato esito positivo.
Al momento e a titolo precauzionale, sono stati ricoverati in ospedale altri dieci ospiti, che sono risultati positivi ma asintomatici. Per le persone che sono ancora nella struttura, sempre in attesa di ospedalizzazione, è stata disposta un’area dedicata all’interno della Rsa.
Il test è stato poi predisposto per tutto il personale. L’unico contagiato ma asintomatico è risultato l’operatore sanitario che è ora in isolamento domiciliare.
Per ora in questa come in altre Rsa non è consentito l’accesso dei familiari, tranne in casi eccezionali autorizzati dalla direzione sanitaria. Gli anziani sono in contatto con i loro cari, che sono tenuti costantemente informati sull’evolversi della situazione, attraverso videochiamate o telefonate. L’aggiornamento sulla situazione nella struttura è costante.
Una situazione ben diversa da quella scarsamente monitorata in piena pandemia e che aveva provocato una vera e propria strage di persone anziane in quasi tutta la Lombardia con tanto di strascichi giudiziari che hanno coinvolto, tra gli altri, il Pio Albergo Trivulzio e la Fondazione Don Gnocchi a Milano e diverse strutture a Bergamo e Brescia.