Ha tentato di uccidere un uomo di 79 anni con una coltellata alla gola a scopo di rapina mentre era in permesso premio dal carcere per 12 ore. Antonio Cianci, 60 anni, ergastolano, ha fatto in tempo ad uscire dalla struttura carceraria ed è subito tornato a delinquere. Quarant’anni fa aveva ucciso tre carabinieri.
Ora il ministro della Giustizia, Alberto Bonafede, ha inviato gli ispettori nella struttura carceraria di Bollate per capire cosa abbia condotto i responsabili a scrivere una relazione favorevole, quella che ha portato il Tribunale di Sorveglianza di Milano a concedere la libertà per mezza giornata all’ergastolano, che ora dovrà confrontarsi con una nuova accusa di tentato omicidio e rapina.
“Sono sconvolta dal fatto che si sia permesso a questo essere ignobile, che massacrava senza pietà, di mettere un’altra famiglia in condizioni di dolore, calpestando e oltraggiando, tra l’altro, ancora la memoria di mio padre e dei suoi colleghi”, ha commetato Danila Lia, figlia di Pietro, uno dei carabinieri uccisi nel ’79”.