Emilio Fede, condannato a 4 anni e 7 mesi per il processo “Ruby bis”, che ruotava intorno alle cene organizzate in quel di Arcore, sarà affidato in prova ai servizi sociali per finire di scontare la pena.
Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano con un provvedimento firmato dal giudice Gaetano la Rocca con il parere favorevole del sostituto pg Antonio Lamanna.
Il provvedimento consentirà a Fede di lasciare i domiciliari in un intervallo compreso tra le 06:30 del mattino e le 22:00 di sera fermo restando che se volesse invece lasciare la Regione dovrà ottenere l’autorizzazione dell’Ufficio esecuzione penale esterna.
Fede stava infatti scontando la pena nella sua abitazione di Segrate anche lo scorso giugno quando, senza aspettare l’autorizzazione del giudice del Tribunale di sorveglianza, non solo si era recato a casa della moglie Diana De Feo a Napoli ma ne era anche uscito per andare al ristorante.
L’uscita era stata spiegata con il festeggiamento del compleanno ma in quell’occasione si era visto recapitare dai Carabinieri la richiesta del magistrato di Milano in cui veniva definito “latitante per evasione”.
La nuova decisione del Tribunale è stata fatta anche in considerazione dello stato di salute di Fede che ha 89 anni.
L’ex direttore del Tg4 era stato assolto dall’accusa di bancarotta fraudolenta che vedeva coinvolto anche Lele Mora ma è ancora in attesa di giudizio per l’accusa di aver confezionato video e fotomontaggi a luci rosse per ricattare i vertici di Mediaset dopo essere stato allontanato nel 2012.