Una scelta, hanno spiegato dal palco Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, dettata anche dalla responsabilità nei confronti delle compagnie e dei tecnici che così saranno tutelati da un contratto.
La presentazione è stata preceduta dalle parole del pubblico proiettate su un grande schermo che raccontavano cosa rappresenti per loro l’Elfo Puccini. Poi a fare da sfondo è subentrata la locandina pensata per l’occasione dall’artista romano Donato Piccolo. La grafica, nei colori del verde, viola e marrone su sfondo bianco è ispirata al tema del volo attraverso farfalle, navicelle spaziali e un astronauta.
Tutto per ribadire la volontà di “tornare a volare” accompagnata anche dal desiderio che, presto, la capienza dei teatri torni alla normalità.
A sostegno della sicurezza del luogo ci sono i dati di realtà: nessun focolaio di covid nel periodo del secondo lockdown iniziato lo scorso ottobre e che ha visto, comunque, le compagnie in prova con gli spettacoli.
Alla luce del numero di opere in cartellone si decide di procedere ad una presentazione a campione.
Si comincia allora dal “Moby Dick” nella versione riscritta da Orson Welles per raccontare metaforicamente l’America dei suoi tempi.
Nei giorni delle prove, proprio negli Stati Uniti, andava in scena l’assalto al Campidoglio. Per questo spettacolo sono state poi scelte le stesse date del debutto che era previsto per il 2020, dall’11 gennaio al 6 febbraio.
Per restare fedeli alla tradizione dei grandi classici, dal 15 marzo sarà proposto “Edipo Re, una favola nera” che riprende il filone che fu già del “Verso Tebe” presentato alla vigilia del lockdown di febbraio 2020 e nel quale la frase “un silenzio di mezzanotte in pieno giorno” descriveva esattamente cosa sarebbe successo di lì a poco.
A seguire si parla del testo che combina parole e musica “Robert e Patti”, in scena dal 19 ottobre, storia di due artisti che vivono gli stessi luoghi dei più famosi di Patti Smith e Robert Mapplethorpe senza però sfiorarne il successo.
Altro spettacolo in cartellone è “Gentleman Anne”, in scena dal 4 febbraio, ispirato ai diari, scritti in un codice cifrato di propria invenzione, dalla stessa protagonista Anne Lister, una nobile che viveva nello Yorkshire di metà Ottocento e che fu la prima donna a contrarre matrimonio con un’altra donna, Ann Walker.
Per la testimonianza di questo amore vissuto alla luce del sole e per la descrizione del quotidiano, lavorativo e intimo, queste pagine sono state dichiarate “Memorie del Mondo” dall’Unesco nel 2011.
Il testo teatrale, che ha alle spalle un cast attoriale e creativo tutto al femminile, mette in scena la storia di due coppie in due momenti diversi: le due di nome Anne dell’800 e una professoressa di letteratura inglese e la sua allieva ai giorni nostri.
La presentazione di dettaglio dell’Elfo Puccini termina con lo spettacolo “Tra donne alte”, in scena dal 10 maggio, una regia pensata quasi su misura per una delle protagoniste, Ida Marinelli, e che racconta della tirannia di un’anziana 93enne in punto di morte ai danni di altre due donne di 50 e 25 anni. La storia, in realtà, è il bilancio di una vita visto attraverso età diverse di cui l’ultima è la proiezione sul lungo periodo della prima.
La presentazione si chiude con una riflessione sul teatro e sui suoi lavoratori per i quali si invoca una legge sul welfare resa necessaria dalla mancanza di tutele che anche la pandemia ha contribuito a riportare di attualità.