Giovane donna uccisa a Rho: un fermo

Il giallo della morte di una giovane donna nigeriana ritrovata nelle campagne di Mazzo di Rho, hinterland ovest di Milano, lo scorso maggio si è risolto con l’arresto del suo ex fidanzato, un ghanese di 35 anni.

L’uomo, che lavora come operaio in una ditta di pulizie, è stato la prima persona sentita dai Carabinieri all’indomani del ritrovamento del cadavere di Blessing Tunde, 25 nigeriana trovata morta strangolata in una zona dove si prostituiva.

Nell’ordinanza del gip Angela Laura Minerva sono ricostruite tutte le contraddizioni che hanno portato all’arresto dell’uomo: dal racconto sulla fine della loro relazione per volontà del padre della ragazza alla sua gelosia maniacale; dal suo non sapere della morte di Blessing al fatto che ne abbia invece parlato in chat con alcuni amici, come hanno poi accertato le intercettazioni sul suo telefono. L’uomo ha negato persino di trovarsi a Rho il giorno del delitto, circostanza smentita dalle telecamere di sorveglianza di una ditta della zona che lo ha ripreso proprio mentre parla con quella che sarebbe diventata la sua vittima.

Dopo quelle immagini i due spariscono così come sparisce il cellulare di Blessing che l’uomo porta con se in una trasferta a Novara.
A complicare la sua posizione, oltre all’accusa di omicidio, ci sono anche le testimonianze dei coinquilini della donna che hanno raccontato delle loro frequenti liti e delle botte che troppo spesso le accompagnavano.

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