Il Tar della Lombardia ha disposto il parziale reintegro sul posto di lavoro per un dentista che si professava no vax.
La vicenda risale allo scorso agosto e aveva costretto il professionista alla chiusura dello studio di cui era titolare a Pavia. Il dentista aveva quindi presentato ricorso contro la decisione di Ats che aveva comportato, anche, la sua sospensione dall’Albo di appartenenza, quello dei medici chirurghi e odontoiatri. Aveva quindi avanzato, per tramite dei suoi avvocati, richiesta di risarcimento per un provvedimento ritenuto “incostituzionale”.
Ora, per effetto del pronunciamento, potrà rientrare in servizio, purché non svolga un’attività che lo ponga a contatto con le persone. Il Tar ha, di fatto, annullato ha annullato una parte del provvedimento di ATS laddove si legge “non limita la sospensione alle sole prestazioni professionali che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-Cov-2”.
Il dentista, come si legge sempre nell’ordinanza del Tar, potrà dedicarsi ad altre attività afferenti alla sua professione come le consultazioni mediche a distanza, usando quanto la tecnologia gli mette a disposizione, e l’insegnamento.