Ferragni e non solo. Caos totale nell’imprenditoria digitale. Ora nel mirino ci sono tanti altri creator: da Luis Sal a Vacchi, le accuse.
Accertamenti fiscali senza alcuna rilevanza penale. La situazione però resta ingarbugliata. Chiedere a 5 influencer degni di nota non solo in Rete, i quali hanno dovuto fare i conti – nel vero senso della parola – con controlli inaspettati. La Guardia di Finanza ha messo a punto dei controlli interni a tappeto scandagliando le aziende di riferimento.
È emerso che nella rete degli “evasori” ci sarebbero anche nomi del jet-set italiano come Luis Sal e Gianluca Vacchi. Cifre mancanti da post pubblici e collaborazioni con aziende. C’è di tutto, ma quasi ogni cosa non è dichiarata. Relativamente a questo aspetto. Tradotto in numeri significa 7 e 2 milioni di euro da ottemperare.
Questo vuol dire che ci sono altre tre persone a cui i conti non tornano. Due delle quali non si erano mai presentate al Fisco. “Completamente ignote a noi” – hanno dichiarato le autorità competenti – la situazione deve ancora mostrare il proprio lato peggiore. La ripercussione mediatica. Vacchi e Sal non sono nuovi alle cronache di riferimento.
Il primo ha avuto diverse vertenze sul piano sindacale per aver trattato male i suoi collaboratori. Comprese donne delle pulizie che erano costrette a prestarsi ai suoi balletti social. Il secondo invece è noto per la diatriba legale con Fedez: “Dillo alla mamma, dillo all’avvocato”. Il botta e risposta ha coinvolto i rispettivi avvocati con esiti non sempre rassicuranti.
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Stavolta “gongola” Lucia: Fedez è fuori da questi aspetti fiscali. Poco da fare, niente da dire, in questo caso per lui. Anche perchè ha altre cose – più importanti – a cui pensare. Dal ciclone Ferragni, però, è nato tutto questo: rimettere in discussione le figure digitali per riportare onestà e trasparenza in un settore che si sta allargando esponenzialmente. Con tutto quello che ne consegue.