Roberto Formigoni dovrà restare in carcere. A deciderlo è stata la Corte d’Appello di Milano, che ha respinto la richiesta avanzata dai legali dell’ex presidente della Regione Lombardia. Gli stessi avevano chiesto di dichiarare l’inefficacia dell’ordine di carcerazione firmato dal sostituto procuratore di Milano, Antonio Lamanna, dopo la condanna in via definitiva a 5 anni e 10 mesi a carico dello stesso Formigoni per corruzione nell’ambito del processo Maugeri-San Raffaele.
L’ex presidente regionale è in carcere dal 22 febbraio, ma i legali sostenevano la possibilità da parte del condannato di chiedere la detenzione domiciliare in quanto ultrasettantenne. Secondo la Corte, invece, l’ordine di carcerazione risulta legittimamente eseguito. “Priva di rilevanza è, pertanto, ogni questione di legittimità che muova dal presupposto che non può trovare applicazione retroattiva una legge che modifichi in senso sfavorevole al reo la disciplina di istituti che in vario modo incidano sul trattamento penale”, scrivono invece i giudici riguardo all’irretroattività della Spazzacorrotti, altra eccezione sollevata dagli avvocati.