Sabato 5 dicembre a Cernusco sul Naviglio diverse sigle antifascite si riuniranno in una manifestazione di protesta per chiedere la chiusura della libreria di Altaforte, la casa editrice sovranista di proprietà di Francesco Polacchi, dirigente di CasaPound che lo scorso anno, con una decisione che non ha precedenti, era stata esclusa dal salone del libro di Torino.
La vicenda è stata preceduta da aspre polemiche con sostenitori da entrambi gli schieramenti.
Da un lato ci si appella alla Costituzione contro i “fascisti del terzo millennio”.
Dall’altra, lo stesso Polacchi, parla di odio alle persone piuttosto che alle idee ed evoca la libertà di espressione che sarà lo slogan di un sit, sempre a Cernusco, in risposta alla manifestazione.
Sulla vicenda sono poi intervenuti due autori che hanno pubblicato con Altaforte. Uno è il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo che ha detto: “L’anomalia sta nel fatto che nelle scorse settimane si sono fatti proclami, articoli, per protestare contro la chiusura delle librerie, che dovevano rimanere aperte durante il covid, perché ritenute luoghi fondamentali per tutti, e ora si chiede la chiusura di Altaforte? Sono i soliti violenti a chiederla e mi sorprende che nessun maestro del pensiero libero prenda la penna per scrivere che una libreria non si tocca”.
L’altro è il giornalista di Mediaset Paolo Bargiggia, autore di un testo sul calciomercato che oltre a sostenere che “la cultura non può avere bavagli” ha evidenziato come al di là delle idee politiche la libreria sia anche un luogo che dà lavoro a diverse persone in una fase segnata da una crisi economica che avanza.
Nel frattempo Facebook ha cancellato la pagina di Altaforte. La reazione di Polacchi è stata: “Censura inaccettabile”.