Caso Altaforte, l’editore Polacchi: “Andrò lo stesso al Salone del libro”

Francesco Polacchi, proprietario della casa editrice Altaforte ha risposto via Facebook dopo la decisione del Salone del Libro di stracciare il contratto in conseguenza delle ultime interviste in cui lo stesso Polacchi si era definito convintamente fascista tanto da essere indagato secondo la Legge Scelba. Lo stand è stato smantellato, Polacchi ha parlato in conferenza stampa a Milano di “mafia antifascista” e attraverso i social ha annunciato che andrà comunque a Torino.

“Alle ore 10:00 sarò al Salone del Libro di Torino per ribadire che Altaforte Edizioni non si piega alla logica del pensiero unico. Se avete a cuore la Libertà, la Libertà d’espressione, vi aspetto. I libri non possono e non devono conoscere censura – si legge – La voce del pensiero unico vuole mettere a tacere i libri di Altaforte Edizioni. Abbiamo raccontato la Nazione fatidica, una Repubblica morente, l’Afghanistan dei soldati italiani, il business dell’immigrazione, le streghe del neofemmismo e tratteggiato l’uomo più discusso d’Europa, Matteo Salvini. Il diniego ad esporre i nostri volumi al Salone Internazionale del Libro di Torino non ci fermerà, ma alimenterà il nostro fuoco per le idee e la cultura. Non si può piegare un libro”.

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