Caso Becciu: per l’estradizione di Cecilia Marogna si deciderà a gennaio

Il prossimo 18 gennaio si terrà l’udienza per decidere dell’estradizione di Cecilia Marogna verso il Vaticano.

La donna, manager cagliaritana, era stata lo scorso 13 ottobre a Milano con le accuse di appropriazione indebita e peculato nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto l’ormai ex cardinale Angelo Becciu, accusato della distrazione di fondi dalla Santa Sede.

Attualmente Marogna è in libertà con il solo obbligo di firma dopo che la quinta sezione penale della Corte d’appello ha deciso per la sua scarcerazione.
La donna è stata beneficiaria di un versamento di ben 500 mila euro avvenuto tra il 2018 e il 2019.
A suo dire questa ingente somma era il compenso per la sua società e per l’attività svolta in Africa e Asia per missioni umanitarie a supporto della diplomazia vaticana. Le somme dovevano servire per risolvere crisi internazionali o partecipare alla liberazione di ostaggi. Peccato che buona parte di questo denaro fosse stato “investito” in acquisti di lusso tra borse, abbigliamento e arredamento.
Da qui la formulazione delle accuse e l’arresto.

Tra i motivi cha farà valere la sua difesa per evitare il processo in Vaticano, c’è il fatto che i Patti Lateranensi, che regolano i rapporti con la Repubblica italiana, disciplinano l’estradizione dal Vaticano verso l’Italia ma non viceversa.
Un altro argomento che sarà portato all’attenzione dei magistrati sarà il fatto che la donna è genitore di una figlia minorenne.

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