La donna avrebbe stretto relazioni con la Segreteria di Stato nel 2016, quando il cardinale Becciu era Sostituto. Si era presentata come esperta di relazioni diplomatiche e mediatrice nelle crisi internazionali.
La vicenda si riferisce allo scandalo finanziario che ha travolto lo Stato Pontificio e l’oramai ex cardinale Becciu, accusato di aver usato fondi della segreteria di stato per facilitare le attività imprenditoriali dei suoi familiari e fare investimenti immobiliari a Londra. Con queste gravi accuse, il Papa non aveva potuto fare altro che sospenderlo dalla Congregazione delle Cause dei Santi.
Nella vicenda, a un certo punto, era spuntato anche il nome di Cecilia Marogna, esperta di relazioni diplomatiche e beneficiaria di un versamento di ben 500 mila euro avvenuto tra il 2018 e il 2019.
A suo dire questa ingente somma era il compenso per la sua società per l’attività svolta in Africa e Asia per missioni umanitarie. A supporto della diplomazia vaticana, la sua società slovena interveniva per ridimere crisi internazionali o partecipare alla liberazione di ostaggi.
Peccato che buona parte di queste somme sia stata “investita” in acquisti di lusso tra borse, abbigliamento e arredamento. Un investimento decisamente sospetto che ha portato alla definizione del reato di peculato per distrazione di beni, per il quale è stata arrestata.
Una parte dei generosi versamenti, infatti, aveva alimentato il bilancio della sua società che però è priva di qualsiasi movimentazione finanziaria, dai bilanci alle fatture. Da qui il sospetto che si tratti di un’attività di copertura.
Marogna aveva quindi dichiarato che i soldi servivano a pagare compensi professionali suoi e dei suoi collaboratori per viaggi spese vive. Persino gli oggetti di lusso sarebbero serviti per facilitare alcune trattative.