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Carne putrefatta nei ristoranti milanesi: l’inchiesta di Report mette i brividi

Una nuova inchiesta condotta dal programma Report, fa venire la pelle d’oca: carne putrefatta messa in commercio e servita nei ristoranti milanesi.

“Siamo quello che mangiamo” sosteneva il filosofo tedesco Feuerbach e se mangiamo carne scaduta che sta andando in putrefazione rischiamo di non fare proprio una bella fine. Ci sono alimenti che si possono tranquillamente consumare anche oltre la data di scadenza: la carne, però, non fa parte di questi.

Carne putrefatta nei ristoranti milanesi: l’inchiesta di Report mette i brividi/Milano.cityrumors.it

Nel caso specifico non si parla nemmeno di carne scaduta da un giorno ma di un alimento in cui era già in corso il processo di putrefazione e che, nonostante questo, veniva messa in commercio. A mettere a nudo questa agghiacciante realtà è stata una nuova inchiesta di Report condotta dalla giornalista Giulia Innocenzi la quale da anni si occupa di fare venire a galla quello che accade sia all’interno degli allevamenti che nei laboratori di produzione delle aziende.

Una storica azienda italiana, nata nel lontano 1950, immetteva sul mercato carne scaduta dal 2022: via le parti evidentemente marce, una nuova etichetta con data di scadenza praticamente inventata e scritta a caso e poi via pronta per arrivare nei ristoranti e nei nostri stomaci. L’inchiesta mette davvero i brividi: e se l’avessimo fatta mangiare ai nostri bambini?

Tavoli sporchi di sangue e carne scaduta messa in vendita

Sei proprio sicura di quello che porti in tavola o che mangi al ristorante? Magari noi crediamo di seguire una dieta sana ma la carne che abbiamo nel piatto potrebbe essere scaduta già da tre anni se non di più. Sembra incredibile invece accade per davvero e proprio in Italia.

Tavoli sporchi di sangue e carne scaduta messa in vendita/Milano.cityrumors.it

Carne scaduta dal 2022 e lavorata su tavoli sporchi di sangue, veniva tranquillamente messa in vendita. A svelarlo una nuova inchiesta di Report condotta dalla giornalista Giulia Innocenzi. A essere coinvolta un’azienda storica: la Bervini di Reggio Emilia. Innocenzi è riuscita a scoprire il modus operandi grazie ad un infiltrato nello stabilimento di Pietole, in provincia di Modena. I lavoratori, in pratica, scongelavano carne scaduta da anni proveniente dall’estero – Romania, Ungheria, Ucraina, Uruguay, Nuova Zelanda – poi toglievano le parti scure già marcite e infine la ricongelavano. Una nuova etichetta ed era immessa in commercio.

Tutto questo in un ambiente dove i tavoli erano sporchi di sangue e gli armadietti dei dipendenti invasi dagli scarafaggi. Il dottor Nicola Decaro – interpellato sulla questione – ha spiegato che immettere sul mercato carne di questo tipo è pericolosissimo per la salute dei consumatori in quanto, se la carne presenta uno strato superficiale marrone significa che il processo putrefattivo è già in atto. In questa carne, insomma, potevano essere presenti patogeni che, se ingeriti, possono causare l’insorgenza di infezioni come listeria e salmonella.

La replica dell’azienda

L’azienda emiliana Bervini nell’occhio del mirino: un’inchiesta di Report condotta dalla giornalista Giulia Innocenzi ha messo in luce che veniva immessa sul mercato carne scaduta da anni e dove era già in atto il processo di putrefazione. Ecco come hanno replicato i vertici aziendali.

In una nota di risposta alle accuse la Bervini – che ad oggi vanta un fatturato di circa 200 milioni di euro all’anno e distribuisce non solo ai supermercati ma anche a diversi ristoranti di Milano – si è difesa sostenendo che la carne messa in vendita per il consumo umano non ha mai raggiunto la data di scadenza.

Nella nota dell’azienda Bervini si legge: “La ditta Bervini ha sempre applicato puntualmente le leggi comunitarie, nazionali e le disposizioni ministeriali. Le normative e le disposizioni ministeriali consentono di procedere al congelamento delle carni fresche refrigerate, confezionate sottovuoto, prima che venga raggiunta la data di scadenza assegnata dal produttore. Tale operazione non cambia lo status della carne fresca che passa da ‘carne fresca refrigerata’ a ‘carne fresca congelata’. Le operazioni vengono svolte secondo procedure rigidamente controllate, che garantiscono la piena salubrità del prodotto”.

In un secondo tempo l’azienda ha spiegato che la carne di cui Innocenzi parla nell’inchiesta di Report era destinata al consumo degli animali e non certo degli umani. Stando a quanto riferito successivamente da Il Fatto Alimentare, però, lo stabilimento di Pietole in cui veniva scongelata e ricongelata carne già scaduta, non è abilitato per la lavorazione di carne per il consumo degli animali.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.