Carlotta Benusiglio, l’ex della donna trovata impiccata in un parco è stato assolto dall’accusa di stalking e istigazione al suicidio.
Carlotta Benusiglio viene trovata morta in un parco in via Napoli a Milano. Impiccata, senza vita e con tanti punti interrogativi da risolvere. Da quel 31 maggio 2016 passano 8 anni in cui sulla stilista si fanno ipotesi e ricostruzioni. Alla gogna finisce l’ex compagno che scala una montagna, iter processuale ricchissimo e pieno di elementi a suo carico.
Sembra tutto fin troppo scritto e in parte deciso: le accuse sono di stalking e istigazione al suicidio. La relazione con la 37enne stava vivendo momenti altalenanti e in molti hanno pensato che dietro la morte della donna ci fosse il suo zampino. Per meglio dire un’impronta che poteva portare persino all’istigazione al suicidio.
Prima era stato tacciato di stalking: insistenza, vessazioni e ritmi inconciliabili avrebbero portato la donna all’esasperazione. La Cassazione, tuttavia, dopo otto anni di indagine rigetta il ricorso della Procura Generale milanese che chiedeva l’annullamento della sentenza di secondo grado. Verdetto con cui era stata messa fine alla condanna dell’ex compagno in primo grado a 6 anni. Ipotesi – quella dell’istigazione al suicidio – che non combacia neppure per la Corte D’Appello.
Doppio respingimento e rigetto di tutti i ricorsi proposti. La tesi dell’omicidio, con cui l’impianto accusatorio era andato avanti dopo ulteriori indagini, era stata già rigettata lo scorso 11 ottobre. Venturi, questo il nome dell’uomo accusato, è quindi assolto da tutte le accuse. Soddisfazione negli occhi del legale Andrea Belotti. Il fatto non sussiste.
Si archivia così una vicenda complicata sul piano della Giurisprudenza e in ambito emotivo. L’ex compagno ha passato anni bui esattamente come la famiglia della vittima in cerca di risposte. Otto anni dopo il dramma il riscontro definitivo in ambito legale non placa la sete di risposte ai molteplici interrogativi che una morte così cruenta si porta dietro. Venturi, 2920 giorni dopo, prova a ripartire con la consapevolezza (anche da parte della Giustizia) di non aver commesso il fatto.