Il Gruppo Campari festeggia quest’anno il ventennale della quotazione in Borsa avvenuto il 6 luglio del 2001 e lo fa con risultati ragguardevoli.
Il titolo ha infatti chiuso i primi sei mesi dell’anno con ricavi per 1,08 miliardi, in crescita del 37,1% sull’analogo periodo del 2020 e del 22,3% rispetto al 2019, prima della pandemia.
Positivo anche il margine lordo, pari a 603,6 milioni (60,3% delle vendite e +33,3% in valore), “grazie al mix di vendite favorevole, dovuta ai marchi ad alta marginalità, in particolare Aperol e Campari, che negli USA hanno iniziato a beneficiare anche della sospensione dei dazi di importazione.
L’indebitamento finanziario netto è in calo a 1,06 milioni, con una disponibilità di cassa in crescita del 117,7% pari a 141,6 milioni di euro.
Il Gruppo ha sottolineato che il valore del titolo “è aumentato di 15 volte fino raggiungere oggi i 13 miliardi di capitalizzazione”. Il rendimento totale per gli azionisti è al 16%, di gran lunga superiore agli altri concorrenti del settore alcolici.