Beppe Sala avvisa i cittadini. Il Sindaco di Milano vuole evitare astio e partigianeria in occasione del 25 aprile: il motivo.
Il 25 aprile si avvicina e Beppe Sala mette in chiaro le cose: “Non trasformiamo questa data in un Derby fra Israele e Palestina”. I rischi ci sono per tante ragioni. L’anniversario della liberazione dall’oppressione fascista e nazista potrebbe essere motivo di rivolta e ribellione dato che, oggi, i palestinesi e gli israeliani stanno vivendo un conflitto che ricorda anni bui difficilmente ripercorribili in Italia ma lungamente possibili sul suolo di Gaza e non solo.
La situazione in zona di guerra non è semplice, ma in Italia non fanno mancare il proprio supporto. Gli appelli per la pace si moltiplicano. Così come le manifestazioni in favore della fine delle ostilità: il cessate il fuoco a Gaza è arrivato persino sul palco dell’Ariston con Ghali, ma non è servito a nulla.
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Milano verso la Festa della Liberazione: Sala netto sul 25 aprile
Ancora persistono determinate situazioni, per questo la possibilità di ulteriori rappresaglie – anche in maniera pacifica – in Italia persiste. Gli attivisti si starebbero già organizzando e Sala previene ogni tipo di velleità: “Questa ricorrenza è importante per l’Italia – spiega – non dobbiamo lasciarci trascinare da altro con il rischio di rovinare un anniversario fondante per la nostra Costituzione. Per me questa festa è come Sant’Ambrogio, ha un valore quasi religioso”.
Insomma il Primo Cittadino ha chiesto calma e contegno in un giorno importante per il Paese. Questo non significa dimenticare il resto del mondo, vuol dire evitare ripercussioni. Soprattutto rispetto alla Comunità Ebraica di Milano che sposa in pieno la tesi del Sindaco Sala. Liberazione intesa anche come la possibilità di conoscere e agire senza conseguenze inaspettate. Ricorrenza, valore e condivisione. Per una volta non serve altro. L’importante è non dimenticare, è possibile farlo anche senza trascendere.