Alle notizie provenienti dal campo nel campionato di Serie B, torneo in cui è tornato dopo una lunga militanza nella serie inferiore, oggi per il Foggia Calcio si è aggiunta la vicenda riguardante il vice-presidente del club Massimo Curci. Il dirigente dei pugliesi è stato arrestato a Milano con l’accusa di autoriciclaggio all’interno di un’operazione denominata “Security” e scattata nel maggio scorso. Coinvolge in totale quindici persone con reati di varia natura tra cui quella di associazione a delinquere per aver favorito i Laudani, una delle famiglie mafiose con base nel catanese. Oltre all’arresto di Curci sono state eseguite sei perquisizioni tra le province di Lecce e Napoli a carico di tre persone residenti a Verderio, nel lecchese, ma di origine campana. Curci aveva già subito un sequestro di beni per oltre otto milioni di euro a inizio novembre. Il commercialista viene ritenuto dagli inquirenti il referente di un sistema creato per frodare il fisco, attività per cui avrebbe ricevuto somme superiori ai 600mila euro provenienti da società che fanno a capo ad alcuni esponenti mafiosi. Parte del denaro riciclato sarebbe stato utilizzato anche per finanziare il Foggia Calcio nelle ultime due stagioni precedenti a quella in corso.