Sono ben sette, tutti estremamente popolosi e significativi anche da un punto di vista politico, i comuni della provincia di Milano dove tra oggi e domani si procede a nuove elezioni
Decine di migliaia di elettori della provincia di Milano sono nuovamente chiamati alle urne a pochi giorni di distanza dalla consultazione per le elezioni al Parlamento europeo.
Chiamati al voto sono i residenti di sette comuni estremamente significativi della provincia milanese che dopo la prima sessione dovranno tutti andare al ballottaggio per definire sindaco, giunta e consiglio comunale.
I seggi sono aperti già da questa mattina e si potrà votare fino alle 15.00 di domani, lunedì 24 giugno. Anche tutte le persone che non hanno votato nel primo turno potranno esprimere la propria preferenza.
Sono sette i comuni nella grande provincia di Milano chiamati al voto tutti estremamente popolosi e distribuiti geograficamente intorno al comune capoluogo. Si va dal nord, con Lainate, Novate e Paderno Dugnano, alla popolosissima Cusano Milanino, immediato sobborgo del nord ovest, oltre a Settimo Milanese e Trezzano sul Naviglio a sudovest e Peschiera Borromeo, sulle sponde dell’Idroscalo, a due passi da Linate.
Sono tutte cittadine che contano più di 15.000 abitanti e per le quali la legge prevede che se dopo il primo turno di voto nessun candidato sia riuscito a raggiungere più del 50% di preferenze siano i due candidati sindaci che hanno ottenuto il maggior numero di voti ad affrontarsi in un testa a testa per la vittoria finale.
Rispetto al voto di 15 giorni fa soltanto Rozzano, Cormano e Cesano Boscone avevano già risolto la contesa elettorale fin dal primo turno.
A Rozzano rielezione e secondo mandato per Giovanni Ferretti, sostenuto dal centrodestra. Un comune al centro dell’attenzione per le moltissime voci che riguardano la possibile realizzazione del nuovo stadio dell’Inter. Riconferma del primo cittadino uscente anche a Cormano dove sarà nuovamente Luigi Magistro a presiedere la giunta anche qui con maggioranza di centrodestra. A vincere a Cesano Boscone era stata invece la coalizione di centrosinistra che ha portato al vertice della giunta il 39enne Marco Pozza, per la prima volta primo cittadino dopo una lunga esperienza da assessore nella giunta precedente.
Grande attesa anche per verificare l’accesso alle urne vista la non straordinaria affluenza di 15 giorni fa. Il dato in provincia era stato del 60.63%, non straordinario. Gli analitici dissero che gran parte degli elettori avevano disertato il voto non solo per disinteresse o sfiducia ma anche per rincorrere il primo fine settimana di tempo decente dopo molto maltempo. Le previsioni sia per questa domenica che per domani parlano invece di pioggia. E questo potrebbe avere costretto un maggior numero di aventi diritto al voto a restare a casa e, magari, anche a presentarsi alle urne.
In rigoroso ordine alfabetico ecco la situazione comune per comune. Sarà una sfida tutta al femminile quella di Cusano Milanino tra Carla Pessina, espressione del centrosinistra e Valeria Lesma. Un confronto davvero imprevedibile nella quale giocheranno un ruolo decisivo non solo chi nel primo turno aveva scelto un altro candidato anche quelli che non si erano magari nemmeno recati alle urne. Tra le due avversarie un modestissimo vantaggio (0.6%) per Pessina ovviamente azzerato con il ballottaggio.
A Lainate l’ex sindaco Alberto Landonio, due mandati dal 2009 al 2017, presidente del consiglio comunale nel corso dell’ultima amministrazione punta a un ritorno e a quello che sarebbe il suo terzo mandato. Nel primo turno aveva ottenuto il 33,19% dei voti mantenendosi considerevolmente sopra – quasi dieci punti percentuali – a quella che è la sua avversaria di questo fine settimana, Danila Maddonini, vicesindaco uscente, candidata del centrodestra e desiderosa di diventare il primo sindaco donna nella storia del comune di Lainate.
Tutto da decidere anche a Novate Milanese dove il primo turno ha profilato un mezzo ribaltone considerando che Gianmaria Palladino ha raggiunto il 42,5% delle preferenze al primo turno conquistando una maggioranza importante, ma non decisiva, rispetto al sindaco uscente, Daniela Maldini, candidata Pd del centrosinistra. Tutto si gioca su quello che potrebbe essere l’alleanza dell’ultima ora con alcune liste civiche che si sarebbero apparentate col centrodestra.
A Paderno Dugnano distanza di poche centinaia di voti tra Carlo Boffi, candidato proposto da un’ampia alleanza di centrodestra e Anna Varisco, candidata alla poltrona di sindaco dopo un ruolo da assessore nel corso della giunta precedente. Anche in questo caso si tratta di un risultato del tutto imprevedibile considerando il margine molto esiguo tra le due compagini, meno del 4%.
Uno dei comuni dove il voto è più atteso è quello di Peschiera Borromeo. Si tratta di una sfida del tutto inedita tra due candidati che per la prima volta tentano di arrivare a presiedere la giunta comunale locale. Da una parte Andrea Coden, coalizione di centrosinistra con Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra oltre ad alcune liste civiche locali. Dall’altra Mario Orfei. I tre candidati usciti sconfitti dal primo turno non hanno lasciato alcuna indicazione ai propri elettori e il margine iniziale con cui Coden e Orfei si presentano al ballottaggio rispettivamente 39% e 27%, potrebbe anche non più essere così netto.
Nessuna indicazione di voto nemmeno a Settimo Milanese dove dai cinque candidati iniziali restano a giocarsi al ballottaggio la poltrona di sindaco Fabio Rubagotti (centrosinistra, 43,69% delle preferenze nel primo turno) e Ruggiero Delvecchio (centrodestra, 23,72%). A Settimo la scena politica si era notevolmente movimentata lo scorso anno dopo la decisione del sindaco uscente, Sara Santagostino, di sfiduciare quella che secondo le aspettative comuni doveva essere il suo successore naturale, il vicesindaco e assessore al bilancio Patrizia Stringaro revocata d’ufficio dal sindaco uscente.
A Trezzano sul Naviglio il centrodestra è andato clamorosamente a un passo dalla vittoria al primo turno. Meno di un punto percentuale separavano il candidato del centrodestra Giuseppe Morandi che ha chiuso il primo turno con il 49,12% delle preferenze. Tuttavia dopo lo spoglio delle schede la sua principale avversaria che lo sfida al ballottaggio, la candidata del centrosinistra Sandra Volpi ha incassato il sostegno di Vittorio Ciocca, candidato escluso che valeva oltre il 7%. Tutto dunque in discussione…
Seggi aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 23 e poi ancora dalle 7 di domani mattina, lunedì 24 giugno alle 15 quando le sedi elettorali si chiuderanno definitivamente per le operazioni di spoglio che inizieranno immediatamente dopo la chiusura.
Votare per il ballottaggio sarà estremamente più semplice rispetto al primo turno: gli elettori avranno di fronte un’unica scheda con due soli simboli e altrettanti nomi che riportano il nome dei due candidati in lizza. Basterà apporre una croce su quello prescelto.
Gli aventi diritto al voto dovranno presentarsi ai seggi muniti di tessera elettorale e di un qualsiasi documento di identificazione (patente, carta d’identità, passaporto) o di un qualunque documento anche scaduto che riporti i dati e la foto dell’elettore. Come sempre ingresso vietato ai telefonini che molti presidenti di seggio chiedono di consegnare al momento della consegna delle schede.