L’amministrazione comunale di Milano ha deciso di adeguare le comunicazioni istituzionali al genere femminile. Da assessore ad assessora, da sindaco a sindaca (qualora ci fosse l’elezione di un primo cittadino donna), da revisore a revisora, i termini declinati per il gentil sesso entreranno a far parte dei documenti della Pubblica Amministrazione.
“Ogni volta che nel dibattito politico si introduce il tema del linguaggio, si corre il rischio di una levata di scudi e di inutili irrisioni – dice l’assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Risorse Umane del Comune di Milano Cristina Tajani – Questione non prioritaria, si dice, forzatura di formule neutre, mentre non ci si rende conto quanta violenza ci sia nel voler declinare al maschile ruoli e funzioni svolti da donne e per cui la grammatica non ha dubbi di sorta”.