Milano: arrestato il latitante Antonino Calì

Un’azione investigativa che ha visto impegnati i Carabinieri di Milano e Roma ha portato, nella giornata di ieri, all’arresto del latitante Antonio Calì mentre si apprestava a prendere la metropolitana alla fermata di Porta Venezia.

Di fronte alle Forze dell’ordine, l’uomo ha ammesso, subito, la propria identità. Calì era stato condannato a 29 anni di carcere per reati inerenti allo spaccio e al traffico di droga oltre a essere destinatario di un mandato d’arresto europeo. La sua latitanza durava dal 2018 quando gli erano stati concessi gli arresti domiciliari e aveva rotto il braccialetto elettronico che monitorava i suoi spostamenti.
La condanna al carcere per i reati contro la persona, l’estorsione, il riciclaggio e il reimpiego di risorse economiche da attività illecite, risaliva al 2013 ed era diventata prima una detenzione in una clinica romana e quindi arresti domiciliari.

Dal momento della fuga era partita l’attività investigativa che lo aveva rintracciato dapprima in Spagna, a Valencia, e poi di ritorno in Italia a Milano. Proprio nel capoluogo lombardo erano iniziati gli appostamenti che lo hanno rintracciato in un appartamento in zona Porta Venezia e che hanno portato al fermo nel momento in cui si è spostato per dirigersi verso la metropolitana. Calì aveva con sé una carta d’identità valida per l’espatrio e dalla successiva perquisizione dell’immobile dove alloggiava sono stati trovati 1.200 euro in contanti e le chiavi della casa spagnola.

La sua attività criminale risale al 1998 con il traffico di droga che gli procura la prima condanna. Tornato in libertà nel 2003 si dedica ad altre attività illecite riconducibili a reati contro il patrimonio, frode e ricettazione per poi essere arrestato, di nuovo, nel 2007 per detenzione illegale di armi.
Nuova condanna, nuova permanenza in carcere e poi la libertà durante la quale, però, è entrato in contatto con esponenti di spicco dei Casamonica e di altri clan camorristici.

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