Tornare in forma con il metodo Sunak: la dieta per perdere peso e migliorare il metabolismo

La dieta del premier britannico Rishi Sunak sta facendo il giro del mondo: di cosa si tratta e perché è così popolare.

Tenersi in forma è un imperativo categorico, anche e soprattutto per i personaggi pubblici. Negli ultimi anni, hanno preso il sopravvento sempre più diete e abitudini particolari che non mirano solo a un fisico da passerella, anzi l’obiettivo è principalmente stare bene, avere più energia e sentirsi al massimo delle proprie capacità.

Metodo Sunak per dimagrire
Rishi Sunak (Foto Ansa) – milano.cityrumors.it

Funziona così anche per il digiuno intermittente, una strategia alimentare in cui si limitano i pasti solo in una finestra giornaliera, in media di otto ore – ma possono essere anche dieci o sei, dipende un po’ dalla propria routine e da cosa si preferisce. Il fine di un piano di questo tipo è sicuramente il dimagrimento, ma anche il trattamento di alcune patologie del ricambio, gli effetti sulle cellule e il rinnovamento, proprio grazie al digiuno.

La dieta di Rishi Sunak: 36 ore di digiuno a settimana

Anche in Italia hanno iniziato a praticarlo in molti e dicono di trovarsi molto bene con quest’approccio, tra l’altro parecchio diffuso anche tra politici e sportivi, compatibile con uno stile di vita in cui si ha poco tempo da dedicare all’alimentazione durante la giornata. Anche nel Regno Unito non è per nulla una novità, anzi il caso del primo ministro britannico Rishi Sunak sta facendo parecchio discutere.

Cosa è e come funziona il digiuno intermittente
Cosa è e come funziona il digiuno intermittente – Milano.cityrumors.it

Una fonte molto vicina al politico ha svelato le sue abitudini alimentari al ‘Times‘, e ha raccontato che Sunak ogni settimana compie addirittura 36 ore di digiuno di fila dalla domenica all’alba di martedì, in cui può assumere soltanto acqua, caffè e tè nero.

Per molti potrebbe risultare una vera e propria penitenza, una punizione da infliggersi, ma in realtà si tratta solo del protocollo 5:2 del digiuno intermittente, in cui appunto si praticano cinque giorni in cui ci si alimenta alternati a due di digiuno. Oltre a controllare o perdere peso, in base all’introito calorico complessivo che si assume, potrebbe migliorare l’attività complessiva del metabolismo – gli studi sono ancora in corso e non ci sono certezze.

Potrebbe innescarsi anche il meccanismo dell’autofagia, in cui le cellule dell’organismo mirano a ricavare energia da componenti inutilizzate, liberandosi di scarti catabolici che potrebbero essere dannosi. C’è chi è convinto che serva anche a migliorare le funzioni cognitive, rendendo più svelto il cervello. A prescindere da moda e curiosità, bisogna sempre ricordare che il digiuno intermittente non è per tutti: soprattutto bambini, donne incinta o chi soffre di alcune patologie dovrebbe stare molto attento e rivolgersi a un nutrizionista prima di iniziare.

Gestione cookie