Il piano di cottura a induzione è sempre più diffuso, anche perché molti pensano così di poter tagliare i costi in bolletta.
L’aumento esponenziale dei costi del gas ha spinto molti a prendere ogni possibile provvedimento per rientrare delle cifre ingenti previste, anche procedere alla sostituzione del piano di cottura che trova, in quello a induzione, una modernità sotto molteplici aspetti.
Sicuramente un primo passaggio fondamentale in questo senso è procedere facendo un confronto tra i vari fornitori. Vi sono infatti reali possibilità di sconto, anche fino al 25%. Quindi prima di procedere direttamente alla sostituzione di un fornello, si può anche valutare un’altra via.
Piano a induzione, si risparmia veramente?
Guardando in termini economici alle differenze che intercorrono tra un piano cottura tradizionale e quindi a gas e uno che invece sfrutta l’elettricità e quindi lavora a induzione, bisogna considerare i costi ma anche altri fattori di cui spesso ci si dimentica. In primo luogo è bene chiarire che non tutti i piani a induzione lavorano con ogni tipo di pentola, ci sono quelli per tutti i tipi e sono mediamente più costosi e poi ci sono le tipologie che non consentono di utilizzare le pentole tradizionali. Questo è un problema, perché o si compra un sottopentola apposito per cucinare, che va comunque a “modificare” l’assetto e il principio delle cose oppure si comprano delle pentole nuove e quindi comunque richiede una spesa aggiuntiva.
Sicuramente in termini di rendimento il piano cottura a induzione è eccellente, taglia anche gli sprechi ma parlando dal punto di vista pratico non è sicuramente facile per tutti. Ha un funzionamento differente, bisogna abituarsi e quindi non è per tutti o almeno non subito. Il problema maggiore del gas non è tanto nella questione dei costi quanto in quello che viene disperso per arrivare all’obiettivo finale. Mentre il rendimento in questo caso è tra il 45 e il 65%, per ciò che concerne una piastra a induzione arriva fino al 90%.
Volendo fare una stima economica quindi un fornello a gas con un’efficienza media impiega 900 kWh ovvero 84 Smc per distribuire il calore, un piano a induzione invece con rendimento al 90% ne consuma 500 di kWh. Quindi, a fronte di questo, appare chiaro che sicuramente c’è differenza, un costo medio per la bolletta elettrica sarebbe inferiore di poco agli ottanta euro con un uso normale.
Quindi, tirando le somme e guardando in generale alla spesa si potrebbe affermare che in alcuni mesi forse ci sarebbe un margine migliore con il piano a induzione ma che la differenza non è così netta come si potrebbe immaginare poiché di fatto anche l’elettricità è aumentata quindi il confronto non regge alla lunga. Bisognerebbe valutare nel complesso altri benefici o magari pensare alla sostituzione laddove vi sia comunque l’esigenza di spendere soldi per un piano datato o danneggiato ma non altrimenti.