Olio esausto un vero pericolo in casa: l’errore comune che metto a rischio non solo la salute

L’olio esausto delle fritture e di altre preparazioni è pericoloso tanto per le tubature quanto per il pianeta: ecco cosa non fare mai in casa

L’olio vegetale e di frittura, una volta che è stato usato in cucina, non è più riutilizzabile e diventa “esausto”, cioè privo delle sue proprietà organolettiche. Quest’ultimo non è solo altamente nocivo se disperso nell’ambiente, ma viene scartato anche in grosse quantità: si stima che in un anno, in Italia, vengano prodotte 280 mila tonnellate di olio di scarto, per lo più derivante dalla frittura dei cibi.

Dove buttare l'olio esausto? Non nel lavandino
Perché non bisogna mai gettare l’olio esausto nel lavandino o nel wc (milanocityrumors.it)

A tutti sarà capitato almeno una volta di friggere per pranzo o cena e di gettare l’olio esausto nel lavandino o nel water. Non c’è errore peggiore. Infatti, buttare olio di frittura nelle tubature non solo potrebbe rovinarle intasandole, ma è anche un grave danno ambientale. Di seguito, scopriamo i rischi che si corrono e come buttarlo correttamente.

Perché non bisogna mai gettare l’olio esausto nel lavandino o nel WC

L’olio esausto non è una sostanza biodegradabile. L’errore comune è pensare che essendo un prodotto alimentare derivante da frutti o semi, possa disciogliersi naturalmente a contatto con l’acqua.

Dove si butta l'olio della frittura
Olio esausto, se buttato negli scarichi, inquina mari e fiumi (milanocityrumors.it)

In realtà gli oli, sia vegetali che animali, una volta finiti nel lavello vanno a distribuirsi sulle pareti dei tubi di scarico, fungendo da collante che trattiene altri residui alimentari. In questo modo nel tempo si creano dei veri e propri tappi che ostruiscono il passaggio dell’acqua danneggiando le tubature.

Dagli scarichi domestici, l’olio può raggiungere le falde acquiferediventando un agente altamente inquinante per i terreni coltivati e per i pozzi di acqua potabile, che diventano inutilizzabili. Se versato nei fiumi e nei mari, l’olio forma una pellicola impermeabile in superficie impedendo alla flora e alla fauna acquatica lo scambio di ossigeno acqua-aria.

Inoltre crea problemi al sistema di depurazione delle acque di scarico, intasando le reti e rallentando il processo di trattamento biologico. Si raccomanda anche di non riutilizzare lo stesso olio per cucinare o friggere, poiché durante il riscaldamento gli oli vegetali si ossidano e producono composti potenzialmente pericolosi per la salute. Dopo ogni utilizzo, dunque, l’olio andrebbe smaltito.

Il modo migliore per smaltire l’olio esausto è avere un piccolo contenitore sul terrazzo da adibire alla raccolta dell’olio – ovviamente una volta che si è raffreddato. Quando il contenitore sarà pieno portatelo nei punti di smaltimento della vostra città, o nelle cosiddette isole ecologiche che hanno i bidoni adibiti alla raccolta dell’olio, da cui poi sarà riciclato nel modo migliore.

In alternativa, l’olio può essere riutilizzato nel riciclo casalingo, ad esempio come ingrediente per creare candele o, addirittura, per realizzare del sapone vegetale per il bucato e la pulizia della casa.

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