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Lifestyle

Non solo lo spritz, questo è il vero cocktail da provare per un aperitivo a Milano

Milano è la città dell’aperitivo per antonomasia, nonostante la fama del Campari Spritz è un altro il cocktail da richiedere per un happy hour che si rispetti.

Il momento dell’aperitivo è sacro per i milanesi e gli italiani in generale, dopo una lunga giornata di lavoro non c’è niente di meglio per scrollarsi di dosso lo stress di un buon drink in buona compagnia.

A Milano nacque il papà di tutti gli aperitivi (milano.cityrumors.it)

Dall’Aperol al Campari, passando per il Select il re dell’aperitivo all’italiana è senz’altro lo Spritzdeclinato in tutte le sue varianti. Tuttavia, forse non tutti sanno che esiste un miscelato nato a Milano che rappresenta un’interessante alternativa allo Spritz.

Milano – Torino, il cocktail iconico da provare all’aperitivo

Nell’Ottocento uno dei locali più frequentati di Milano era il Caffè Campari all’angolo di Piazza Duomo, precursore del Camparino che aprirà successivamente in Galleria Vittorio Emanuele. Il locale, che diede il nome al famoso bitter, era gestito da Gaspeare Campari, il papà dei cocktail all’italiana.

Fu proprio lui ad avere l’intuizione di unire due degli alcolici simbolo dell’Italia del tempo, il Campari e il Vermouth, rispettivamente i bitter iconici di Milano e Torino. Dall’unione di questi due drink nacque un cocktail perfettamente equilibrato, oggi servito sia con e senza ghiaccio.

L’incredibile storia del cocktail Milano – Torino, il papà dell’aperitivo (milano.cityrumors.it)

La vera forza del Milano-Torino, negli ambienti hipster chiamato anche MiTo, è il fatto di essere estremamente versatile. Proprio per questa sua caratteristica il MiTo è diventato la base di numerosi cocktail bevuti ancora oggi.

Come l’Americano nato, secondo una delle tante versioni sulla sua origine, come variante del Milano-Tornino nel 1860 presso il Bar Gaspare Campari di Milano. Gli americani in visita in città chiedevano infatti di aggiungere della soda per alleggerire il drink.

Negli anni Venti del Novecento a Firenze uno dei locali più in voga in città era il Caffè Casoni, frequentanto anche dal noto conte Camillo Negroni che pur amando l’Americano chiese al barman Angelo Tesauro (o Fosco Scarselli, a seconda della versione che si ascolta) di aggiungere al drink un po’ di Gin al posto del seltz (la soda). Nacque così il Negroni, un cocktail che in poco tempo si diffuse in tutta Italia.

Nel 1972 presso lo storico Bar Basso di Milano la ricetta subì un’ulteriore modifica, il bartender Mirko Stocchetto commise un errore durante la preparazione del drink: versò dello spumante al posto del gin in un classico Negroni, andando così a creare un nuovo cocktail più leggero rispetto a quello nato a Firenze, il Negroni Sbagliato.

Ripercorrendo la storia dei cocktail protagonisti degli aperitivi italiani ci ritroveremo nuovamente al Caffè Campari, dove dal genio del Signor Campari nacque il papà di tutti i cocktail.