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Mussolini e Petacci appesi in piazzale Loreto nel 1945: cruda e provocatoria vignetta di Jim Carey su Twitter

Quella grande e trafficatissima piazza che è piazzale Loreto per chi vive la città oggi appare proprio solo come un enorme snodo della circolazione. Ma quello spazio che separa viale Monza da Corso Buenos Aires, lungo la direttrice nord che collega Milano a Monza, è divenuta al termine del secondo conflitto mondiale luogo simbolo della guerra civile tra fascisti e antifascisti, traboccante di dolore e violenza.

All’alba del 29 aprile 1945 i corpi di Benito Mussolini e Claretta Petacci, insieme a quelli di altri 16 fascisti fucilati dai partigiani, furono portati in piazzale Loreto da Dongo, dove il Duce e la sua amante erano stati catturati ed uccisi mentre tentavano di fuggire in Svizzera. Con l’avanzare della mattinata i cadaveri lì presenti furono riconosciuti dalla folla che si accanì contro le spoglie. Alla fine i corpi furono appesi per i piedi alla pensilina del distributore di benzina della Standard Oil. Piazzale Loreto non fu scelto a caso dai partigiani per esporre il cadavere del Duce: il 10 agosto del 1944 in quello stesso luogo i miliziani fascisti della Legione Ettore Muti, famosi in città per le torture compiute contro gli oppositori nella sede di via Rovello, avevano trucidato quindici partigiani e ne avevano messo in mostra i corpi per tutta la giornata, impedendo alle famiglie di recuperare i resti.

Una guerra civile non ancora superata nel nostro paese, che dopo le polemiche avute in città la settimana scorsa per il tentativo dei nostalgici di celebrare il centenario della nascita del fascismo, continua sul piano digitale dopo che l’attore americano Jim Carey ha pubblicato sabato sul suo profilo Twitter, con una forte presa di posizione, una vignetta a fumetti che raffigura i cadaveri straziati di Mussolini e Petacci appesi appunto in piazzale Loreto e accompagnata dalla frase in inglese: “Se vi state chiedendo dove porta il fascismo, chiedetelo a Benito Mussolini e a Claretta”.

Molte le risposte e i commenti al tweet dall’Italia ovviamente, con tanti che appoggiano il messaggio di Jim Carey ed altri che lo attaccano. Tra questi anche Alessandra Mussolini, nipote di Benito, che ha scritto in risposta a Carey: “Sei un bastardo”.