Il mobbing contro le donne purtroppo è un fenomeno in continua crescita: ecco la misura legale con cui si ottiene giustizia e tanti soldi.
Il mobbing contro le donne si verifica quando una persona o un gruppo mettono in atto un abuso o dei comportamenti aggressivi di natura fisica e/o verbale nei confronti di uno o più soggetti.
Può capitare che il mobbing contro le donne sia fatto da un datore di lavoro che ad esempio non concede giorni di congedo, controlla continuamente la lavoratrice e la riprende, la molesta (con apprezzamenti personali e avances). Questo fenomeno è in continua crescita e molte donne temono di denunciare chi fa l’abuso per non perdere il posto di lavoro, anche se i rischi per la salute nel subire mobbing, sono molto elevati.
Come le donne possono ottenere giustizia e tanti soldi con questa misura legale se sono vittime di mobbing
Molti sono i disturbi psichici a cui le donne che subiscono mobbing vanno incontro: astenia, ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno, anoressia, bulimia, alcolismo, cefalea, vertigini, eruzioni cutanee, tachicardia, ipertensione arteriosa, disturbi dell’apparato gastrointestinale, patologie psichiatriche e così via.
Per fortuna le donne che subiscono mobbing possono difendersi con una misura legale che fa ottenere giustizia e tanti soldi. È importante segnalare qualsiasi situazione in cui si è vittima di abuso agli sportelli anti-mobbing presenti in Italia (chiedendo aiuto, se è il caso, anche ai centri antiviolenza) oppure parlarne pubblicamente attraverso la tv, i giornali o la radio. Raccontare la propria storia può anche aiutare altre donne a trovare il coraggio di denunciare.
Se invece si subiscono molestie e minacce, la condotta vessatoria configura un reato e la vittima può presentare, in qualsiasi momento, una denuncia all’autorità giudiziaria competente per territorio (Polizia, Carabinieri, Procura della Repubblica). Dal punto di vista civile, invece, la donna vittima di mobbing può depositare un ricorso al Tribunale del lavoro competente e chiedere un risarcimento per tutti i danni subiti (patrimoniale, biologico e non patrimoniale, ovvero danno esistenziale e danno morale).
Prima di avviare una causa civile, è bene raccogliere delle prove utili per dimostrare che si è vittima di mobbing:
- la condotta mobbizzante deve essersi protratta per diverso tempo (ad esempio mesi, sotto forma di molestie, minacce di licenziamento e così via)
- le vessazioni hanno causato danni fisici e psicologici (ansia, uso di farmaci, …)
Prima di muoversi per vie civili, valutare tutti gli elementi a disposizione e se ci sono testimoni che possono testimoniare a favore. Sono indispensabili anche i certificati medici da cui si evince che, ad esempio, si è in cura da uno psicologo. Si può così ottenere un risarcimento dei danni per mobbing sul lavoro.