Il nuovo anno a Milano si apre all’insegna dello sciopero, caos fin dai primi giorni del 2025: la situazione la prossima informazione.
A dare il benvenuto al 2025 ci penserà il primo sciopero dei mezzi dell’anno a Milano, per volere di Faisa Confail.
L’agitazione indetta dal sindacato Faisa Confail vede ancora un volta le richieste economiche dei lavoratori sul tavolo del dibattito.
Lo sciopero interesserà proprio i primi giorni del nuovo anno, poco dopo la fine delle vacanze natalizie. Un ritorno a scuola e al lavoro a dir poco movimentato per numerosi cittadini italiani.
Come riporta MilanoToday è stata la stessa Faisa Confail a spiegare i motivi dello sciopero dei trasporti che interessa Milano e il resto d’Italia: “Mentre il costo della vita schizza alle stelle, con bollette insostenibili, spese quotidiane in aumento e una pressione economica sempre più insopportabile, ci troviamo di fronte all’ennesima umiliazione.”
Proprio la mancanza di proposte concrete ha portato il noto sindacato a indire uno sciopero per il 10 gennaio 2024, stando a quanto si legge sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti lo sciopero avrà la durata di 4 ore. Nono sono state ancora rese note le fasce orarie.
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“L’accordo preliminare sottoscritto l’11 dicembre scorso da alcune sigle sindacali, che si definiscono rappresentative, è un insulto al nostro lavoro e alla nostra dignità. – il duro attacco del sindacato – Ecco cosa ci vogliono dare: un’elemosina una tantum, 500 euro per 16 mesi di arretrati; aumenti ridicoli, 60 euro da marzo 2025 e altri 100 euro da agosto 2026; un edr sterile e inutile, 40 euro al mese, senza alcun impatto sul Tfr o su altre indennità.”
Una situazione che appare molto critica quella dei lavoratori e che ha costretto la nota sigla sindacale a indire un ennesimo sciopero, nella speranza di smuovere le acque. “Abbiamo proclamato uno sciopero nazionale di 4 ore il 10 gennaio 2025” si legge nella nota, “Opponiamoci con forza a un sistema che non riconosce il valore del nostro lavoro e che ci costringe a vivere con il minimo indispensabile. Uniti per la dignità, uniti per il futuro. Non lasciamoci piegare da chi vuole svenderci.”
Una presa di posizione molto forte quella di Faisa Confail: “Esprimiamo con determinazione il nostro dissenso e pretendiamo un contratto che ci rispetti come persone e come lavoratori.“